MANCHESTER – Spegnere il possibile incendio sul nascere. Quando gli si chiede se all’Inter esista un caso Lautaro Martinez – che non segna dal 5-0 col Frosinone del maggio scorso, e che a San Siro non va in rete da febbraio – Simone Inzaghi sorride: “Assolutamente no, Lautaro è il nostro capitano e farà tantissimi gol. Bisogna valutare e capire. Lui è arrivato quasi un mese dopo i compagni, ha lavorato e ha avuto un problema fisico. Si è fermato, poi è andato in nazionale e ha fatto due gare da titolare. Con le partite e con gli allenamenti troverà la forma migliore, nonché i gol che ha sempre fatto. Lautaro sarà sempre una soluzione e mai un problema per me”. Non è però detto che sarà titolare all’Ethiad Stadium. Taremi, in gran forma, è pronto per affiancare Thuram.
La carica di Inzaghi: “Giochiamo sempre per vincere”
Alla vigilia della riedizione della finale di Istanbul del 2023, vinta dal Manchester City grazie a un gol di Rodri, il tecnico interista ha risposto al collega Pep Guardiola, che ha indicato i nerazzurri fra i possibili vincitori di questa edizione: “Noi partiamo per vincere sempre, poi sappiamo che ci sono budget e altre cose ma gli alibi non mi piacciono. Sarà un piacere rivedere Pep, l’ho incontrato tre volte e due sono stato molto bene, a Istanbul un po’ meno. Penso sia il miglior allenatore in circolazione, è un’ispirazione per me”.
Inzaghi sulle troppe partite giocate
Sulle problema delle troppe partite giocate, sollevato dalla stella del City Rodri, Inzaghi dice: “Lo sappiamo che si gioca tanto e noi allenatori ne siamo al corrente. Io posso dire che preparare queste partite per un allenatore è bellissimo ed emozionante, sappiamo che le televisioni sono uno dei motivi per cui guadagniamo bene e stiamo bene, ci dobbiamo adeguare. Sappiamo di aver iniziato a luglio la preparazione e che finiremo la stagione a luglio inoltrato col mondiale per club. So che ci sono delle problematiche, però noi contiamo di andare fino in fondo. Dovrò alternare più giocatori possibili, oggi non ci sono Dimarco e Arnautovic, ma siamo abituati da due anni ad avere delle rotazioni talvolta limitate”.