ROTTERDAM – Nella scorsa stagione, l’Inter arrivò agli ottavi di Champions che aveva praticamente vinto il campionato. L’anno prima, all’inizio della fase a eliminazione diretta in Europa, il Napoli aveva già in tasca mezzo tricolore. Questa volta è diverso. A marzo, l’Inter si gioca tutto. “È una grandissima soddisfazione, non ci piace stare a guardare gli altri che giocano: ho fatto così i tre anni qua, ho fatto lo stesso alla Lazio”, ha detto Simone Inzaghi nella conferenza stampa di vigilia dell’andata del doppio confronto con il Feyenoord, in trasferta a Rotterdam.
Come giocherà l’Inter senza Dimarco
Guardando all’infermeria, Inzaghi ha aggiunto: “Non si ragiona, si gioca, sapendo che siamo in grande emergenza: non mi era mai capitato da quando alleno, perché ho cinque esterni e si sono infortunati tutti i quattro che possono giocare a sinistra. Sappiamo che lavoro abbiamo fatto per arrivare qui, ma questo è il calcio e questo è il calendario che dobbiamo affrontare. Andiamo avanti con grandissima fiducia”. Domani allo stadio De Kuip, il tecnico piacentino non potrà contare su quattro dei cinque esterni in rosa. Si sono fermati Darmian, Zalewski, Augusto e ora anche Dimarco. “A sinistra, farò giocare Acerbi o Bastoni”, ha detto Inzaghi. Con la seconda ipotesi molto più probabile della prima. In porta, nonostante Sommer sia in recupero, giocherà ancora Martinez. “Sommer ha avuto questo problema al dito, ma ha lavorato bene, ieri e oggi ha fatto due ottimi allenamenti ed è tornato disponibile. Siamo molto contenti, ma per la partita di domani punterò su Martinez”. In attacco Thuram sembra pronto a dividere l’area con Lautaro.
De Vrij: “Non so se tornerò mai in Olanda”
In conferenza stampa, assieme a Inzaghi, si è presentato il difensore De Virj, che nel Feyenoord ha giocato da ragazzo. Alla stampa olandese, che gli chiedeva se in futuro immagina un ritorno in patria, ha risposto: “Io sono olandese e lo è anche mia moglie, ma non so nemmeno se tornerò qui a vivere. L’Inter ha la possibilità di prolungare il mio contratto, e ne sarei felice”. Poi, si è ricordato si se stesso da ragazzino, quando “col bus passavo di fianco a questo stadio e sognavo di giocarci”. Per questo, dice De Vrij, “sono contento del sorteggio, sarà una partita speciale per me. Sono cresciuto qui, ho fatto tutto il settore giovanile. Sono stati cinque anni bellissimi”.
Van Persie: “L’Inter è ovunque”
Il Feyenoord non è meno incerottato dell’Inter. Ha nove giocatori infortunati nella rosa della prima squadra, il terzino destro titolare Read è squalificato. E per giustificare il quarto posto in campionato, a 16 punti dalla vetta, i tifosi puntano il dito contro il fatto che cinque giocatori osservino il Ramadan. “Arrivano un po’ più tardi agli allenamenti e se ne vanno un attimo prima”, minimizza Van Persie, allenatore dallo scorso 23 febbraio, tornato in corsa a guidare il club della città in cui è nato 41 anni fa e dove ha cominciato a giocare. Gli spareggi col Milan li ha visti in famiglia, davanti alla tv. Era invece in campo nel 2002 quando il Feyenoord eliminò l’Inter di Cuper dalla Coppa Uefa, nascondendo al suo allenatore un infortunio all’inguine, “una cosa che non rifarei, perché non va bene per la squadra”, dice ora, che sta dall’altra parte della barricata. Alla prima panchina in Champions League, si avvicina con un comprensibile mix di eccitazione e timore: “Non vedo l’ora. So che è molto difficile fare gol all’Inter. Dovremo stare attenti a non lasciare spazi. Loro sembrano essere dovunque”.