RIAD – Ha vinto le ultime tre Supercoppe italiane ma non gli bastano. Solo Marcello Lippi, finora, è riuscito a metterne in bacheca quattro con la stessa squadra. Domani sera (ore 20) Simone Inzaghi, nella sera fresca del deserto saudita, cerca una conferma contro il Milan del nuovo arrivato Sergio Conceiçao, suo compagno di squadra alla Lazio e già avversario da allenatore con il Porto in Champions. Dopo l’ultimo incrocio, al termine di una gara tesa, i due non si salutarono nemmeno. Ma Inzaghi assicura che è tutto alle spalle: “Quella sera non è successo nulla di particolare. Era un ottavo di finale, molto sentito. Siamo stati tanti anni insieme e abbiamo condiviso lo spogliatoio. Abbiamo avuto un grande maestro come Eriksson che ha indirizzato molti di noi giocatori verso la professione da allenatore”.
Tutti i derby di Inzaghi
Parlando dei rossoneri, avversari nella corsa al primo titolo stagionale, Inzaghi ha detto: “Conceiçao è un allenatore verticale che dà organizzazione. Nel primo tempo della semifinale, la Juve sembrava avere in mano la partita, poi il Milan ha fatto un grande secondo tempo. Ha una rosa di qualità, con giocatori di gamba e di strappo. Abbiamo analizzato il derby di andata, anche se c’era un altro allenatore, e la loro semifinale. Sappiamo cosa dovremo fare. Dovremo essere bravi noi a gestire la palla quando l’avremo. Il derby è una partita particolare, emozionante. È il mio tredicesimo, da quando sono a Milano. Sono state partite diverse una dall’altra. Ci ricorda gare meravigliose, la vittoria qui, in semifinale di Champions del 22 aprile. Ma anche l’ultima, una sconfitta. E abbiamo meritato di perdere. Cercheremo di evitare gli errori di quella partita”.
Inzaghi su Thuram: “Non prenderemo rischi”
Parlando invece della propria squadra, il tecnico interista ha sottolineato come non sia ancora escluso del tutto l’impiego di Thuram, uscito alla fine del primo tempo della semifinale contro l’Atalanta per un problema muscolare: “Vediamo come andrà l’allenamento. Marcus cercherà di esserci, ma quando torneremo avremo sei partite in diciotto giorni. Non prenderemo rischi”. Quanto al momento di Lautaro, che fatica a trovare il gol, Inzaghi ha detto: “È un grande capitano, ha ereditato una fascia importante e la sta gestendo nel migliore dei modi. Sono stato attaccante anche io, seppur meno forte di lui, e so cosa vuol dire non segnare sempre come ci ha abituato in carriera. Sta facendo grandissime partite. Lo vedo tranquillo e la squadra vince. Per noi lui è fondamentale”. E sul fatto che i compagni facciano di tutto per mandarlo in gol: “Tutte le mie squadre hanno sempre cercato l’attaccante. Vale anche per Thuram, Arnautovic, Correa e Taremi. Si cerca di concretizzare il più possibile, sapendo che stiamo segnando tanto anche con altri ruoli. Produciamo tante occasioni”.
Lautaro: “Peggior momento della carriera”
In conferenza stampa al fianco dell’allenatore si è presentato proprio Lautaro Martinez, che già lo scorso anno lo accompagnò a Riad prima della vittoriosa finale con il Napoli. E ha parlato del suo momento, in cui fatica a segnare: “Il gol è importante, ma conta che vinca la squadra. Quest’estate ho riposato poco e non ho fatto la preparazione come volevo. Ho già vissuto momenti così in carriera, ma questo è il peggiore. Ora mi sento bene, sto tornando in forma. Sono tranquillo anche se il gol non arriva, ci sono altri compagni che stanno segnando e questa è la cosa importante. Mi aiutano, li sento vicini. Riconoscono il lavoro che faccio per loro e questo è importante. Quando non segno cerco sempre di dare il contributo alla squadra e penso di star facendo quello che posso, ne sono contento”.