MONACO DI BAVIERA – Di tutte le cose che ha detto Beppe Marotta dopo la disastrosa sconfitta dell’Inter contro il Psg in finale di Champions League, la più notevole è questa: “Oggi l’Italia è un campionato di passaggio. Se un calciatore vuole partire verso altri Paesi, dove gli stipendi sono diversi, è difficile trattenerlo”. È una dichiarazione di buon senso. Era vera ieri e lo sarà anche domani. Ma oggi, all’indomani dello storico 5-0 subito all’Allianz Arena, suona sinistra. E genera automaticamente una domanda, ancor più destabilizzante rispetto a quelle relative al futuro di Simone Inzaghi: quanti dei big della rosa saranno ancora giocatori dell’Inter all’inizio della prossima stagione?
Le offerte per i big dell’Inter
Alejandro Camaño, agente di Lautaro Martinez, alla vigilia della finale ha detto: “Per Lautaro ho ricevuto offerte spettacolari, ma lui mi risponde sempre: no, solo Inter”. Sarà ancora vero dopo la ferita di ieri? Nicolò Barella e Alessandro Bastoni “hanno la maglia nerazzurra sulla pelle”, come dice il loro allenatore. Ma continuerebbero ad averla se il tecnico dovesse salutare? I tre calciatori citati hanno da anni ricchissime offerte, sono fra i migliori al mondo nei rispettivi ruoli (se non li si giudica sulla sciagurata prestazione contro i parigini), amano Milano e i colori nerazzurri. Ma non è detto che basterà l’affetto a trattenerli alla Pinetina, dopo la botta di ieri. In Premier League, o nei top-club spagnoli, potrebbero guadagnare quasi il doppio.
Rivoluzione in vista alla Pinetina
Al centro sportivo dell’Inter, quest’estate cominceranno profondi lavori di ristrutturazione. Saranno ampliate e ammodernate le strutture, dai campi al blocco che oggi ospita l’area media. E una ristrutturazione profonda servirà anche nella rosa, da svecchiare: 29,6 anni di età media sono davvero troppi. Ma come evitare che a salutare siano i migliori? Il pallino lo ha in mano Marotta, che al primo anno da presidente è chiamato a una delle prove più difficili della sua carriera. Qualche cessione inevitabilmente ci sarà, ma grazie ai proventi Champions i ricavi complessivi si avvicineranno alla soglia del mezzo miliardo. Abbastanza per pensare di potere evitare cessioni dolorose.
Il nodo Inzaghi e la pista saudita
Il presidente nerazzurro dice che “con Inzaghi ci incontreremo e parleremo del futuro”. Ma se si chiede a Inzaghi se partirà per gli Stati Uniti con la squadra per il Mondiale per club, risponde: “Ora non lo posso dire”. In Arabia Saudita, dieci minuti dopo la débâcle, i media vicini all’Al-Hilal (che è di proprietà del fondo sovrano, quindi del governo) hanno ricominciato a battere la cassa del “è tutto fatto, Simone sarà nostro prima del Mondiale per club”. Vero o no che sia, Marotta deve fare in fretta: blindarlo o sostituirlo, compattare il gruppo, dare garanzie sul progetto sportivo, magari annunciare qualche rinforzo più roboante rispetto al trio Sucic (già preso), Henrique (quasi preso), Bonny (nel mirino).
Correa e Arnautovic ai saluti
Chi sicuramente non ci sarà nell’Inter della prossima stagione sono Arnautovic e Correa, entrambi in scadenza. E probabilmente si cercherà una collocazione anche a Taremi, in scadenza nel 2026 ma reduce da una stagione deludente, soprattutto in campionato. Poi, c’è il tema dell’età. In media, i calciatori dell’Inter hanno 29,6 anni. Nessuna rosa era più vecchia in questa Champions League. In difesa è probabile che, dopo il Mondiale per club americano, saluterà almeno uno fra Acerbi e De Vrij, che hanno compiuto rispettivamente 37 e 33 anni. Mkhitaryan, che di anni ne ha 36, già mesi fa ha dichiarato la propria intenzione di fermarsi: “Sento la fatica, penso di avere da giocare al massimo due stagioni, ma questo potrebbe essere il mio ultimo anno nel calcio”. Non è escluso che anche Darmian, a 35 anni compiuti, possa salutare, anche se il suo contratto scade nel 2026, e potrebbe quindi fare un’altra stagione. Lo stesso vale per Sommer, suo coetaneo: l’Inter ha già in casa il suo successore, Josep Martinez, acquistato dal Genoa la scorsa estate.