CAGLIARI – Nella notte magica di Pio Esposito, autore del gol del 2-0 che ha chiuso Cagliari-Inter, il più felice è papà Agostino. Ride, abbraccia, stringe mani nel parcheggio della Sardegna Arena. Gli fanno tutti i complimenti: per il ragazzino al primo gol in Serie A, certo, ma anche per Sebastiano, che la prima rete non l’ha ancora segnata, ma che a Cagliari è già un idolo. “La famiglia è felice. Siamo contenti ed emozionatissimi, anche se ha segnato giocando contro la squadra del fratello”, dice a caldo il papà dei tre Esposito, perché c’è anche il fratello Salvatore, centrocampista dello Spezia.
Agostino: “I miei figli si prendono in giro”
“Nella chat dei fratelli, di cui non faccio parte, so che si prendono in giro fra loro. A me e mia moglie resta la grande gioia”, dice Agostino, che ha lasciato la sua Castellammare di Stabia per il Nord, per permettere ai figli di diventare quel che sono. Unico piccolo rimpianto: non avere potuto portare Pio e Sebastiano a cena insieme. “Pio deve rientrare, non riusciamo a cenare tutti insieme. Martedì c’è la Champions, ed è giusto così”. Ed è questo il trucco – che poi un trucco non è – dell’educazione che ha dato ai suoi figli: “Ho insegnato loro che l’impegno premia sempre. L’impegno e i valori”.
Le parole di Chivu: “Abbiate pazienza”
Di Francesco Pio Esposito, che allena da quando era un ragazzino, ha ovviamente parlato in conferenza stampa Cristian Chivu, dopo la partita: “Andiamoci piano con lui, ricordiamoci che è un classe 2005. Ha il futuro davanti a sé e deve continuare a lavorare come sta già facendo. Tutti gli riconoscono le qualità che ha, ma deve mantenere i piedi per terra. Gioca per la squadra, non ha paura di niente, ha sangue freddo sotto porta. Sta sorprendendo anche me, ma non pretendiamo troppo da lui per ora”. Qualcosa di molto simile ha detto anche Lautaro, che Pio durante il Mondiale per club negli Stati Uniti ha indicato come “un modello e un punto di riferimento”.
Le gerarchie in attacco
Chivu, dopo avere elogiato il più giovane degli Esposito, ha subito tenuto a ricordare che “l’Inter di attaccanti forti ne ha anche altri”. A partire da capitan Lautaro, che segnando al Cagliari ha superato Mazzola come numero di reti complessive in nerazzurro. E che ha portato il proprio record personale contro i rossoblù a 12 centri in 12 partite. Continuando con Thuram, protagonista dello scudetto del 2023/24 e della cavalcata fino alla finale di Champions della scorsa stagione. Tanto Pio quanto Bonny, che Chivu aveva a Parma e ha voluto a Milano, sono quindi da considerarsi ancora prime alternative, non titolari. E alternative valide in attacco sono proprio quello che mancava a Inzaghi nella scorsa stagione.