MILANO – La Grande Inter, che sessant’anni fa vinse la Coppa dei Campioni sotto la pioggia contro il Benfica, e quella di Lautaro Martinez, che sabato si giocherà le sue possibilità contro il Psg. A unire i nerazzurri di allora con quelli di oggi è stato un pranzo, organizzato a Milano al ristorante di Javier Zanetti, il Botinero. “La Coppa deve tornare alla Pinetina. È arrivato il momento. I francesi giocano, ma non sono perfetti, questa Inter è pronta”, ha detto Sandro Mazzola, a tavola insieme a Gianfranco Bedin e Aristide Guarneri, protagonisti della stagione gloriosa di Helenio Herrera e Angelo Moratti.
La storia interista da Moratti a Marotta
Il pranzo al Botinero, organizzato dal manager e tifoso interista Gianfranco Dentella, è stata anche l’occasione per un simbolico passaggio di testimone fra Massimo Moratti, che la coppa l’ha vinta nel 2010 a Madrid, e Beppe Marotta, che in Baviera vivrà la sua prima finale da presidente. “Certe emozioni non hanno tempo, e si somigliano fra loro, anche se passano i decenni. A unire i ricordi e il presente è il grande amore per l’Inter”, ha detto Moratti, che da poco ha compiuto 80 anni. Marotta ha raccontato così le proprie emozioni: “È un orgoglio potere portare avanti la grande storia di questo club. Viviamo un momento bellissimo e sappiamo di avere una grande responsabilità”.
Guarneri: “Conta la voglia di vincere”
A celebrare i sessant’anni dalla Coppa vinta a San Siro contro il Benfica non c’era il protagonista di quella notte, Jair, morto un mese fa. Ma a ricordare le emozioni di allora c’erano i suoi compagni: “Il campo era una piscina, ci si poteva nuotare. Però noi su quei campi lì ci sapevamo fare, era la nostra storia”, ha detto Mazzola, tornando con la mente alla finale di allora. E Bedin ha aggiunto: “Meno male che l’acqua mi ha aiutato, perché marcare Eusebio sarebbe stato veramente difficile”. Infine, Guarneri: “Non esiste squadra troppo forte da affrontare, quando hai davvero voglia di vincere. Noi ce l’avevamo, questa Inter anche”.