MILANO – Avanti con Inzaghi. E di triplete non ha senso parlare. Sono questi i concetti forti espressi dal presidente dell’Inter, Beppe Marotta, intervistato da Sky. Sull’allenatore, a contratto fino al 30 giugno 2026 a 6,5 milioni netti a stagione, il numero uno nerazzurro ha detto: “I rinnovi li abbiamo sempre fatti a bocce ferme. Ci sono i presupposti per immaginare che possa proseguire con noi. Non è in scadenza ma è giusto rinnovare e allungare il contratto al momento giusto. Quello che conta è la simbiosi che si è creata tra la società e lui. Sono i presupposti migliori per andare lontano”.
E ancora: “Con Inzaghi siamo cresciuti tutti. Stiamo attraversando un ciclo che ancora non è alla sua conclusione. C’è una proprietà nuova, nuova linfa, nuova determinazione e nuovi obiettivi. C’è lo stadio che comunque è uno strumento significativo per dire come gli azionisti credano nel progetto. Ci sono tutti i presupposti per continuare insieme”. L’ipotesi sul piatto è un contratto al tecnico fino all’estate del 2028, con ritocco dell’ingaggio.
Marotta: “Di Triplete non parlo”
Oltre a ribadire l’impegno di Oaktree per l’Inter, Marotta ha parlato di uno dei temi di cui più discutono i tifosi nerazzurri: la possibilità che la squadra di Inzaghi ripeta l’impresa di quella di Mourinho, vincendo Coppa Italia, campionato e Champions League. “Io di Triplete non parlo. Dico invece che il dirigente, lo sportivo e anche il tifoso deve essere sempre ambizioso. Ambizione non è sinonimo di arroganza o presunzione, ma è un atto valoriale che ha un’importanza notevole perché ti fa dare di più rispetto alle tue possibilità e cioè nell’ambito motivazionale. Siamo l’Inter, siamo tutti professionisti abituati a competere e dobbiamo farlo fino alla fine. L’importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo. Poi se altri saranno più bravi ci inchineremo e faremo i complimenti”.