MILANO – Quando Simone Inzaghi non sarà più sulla panchina nerazzurra, i tifosi si augurano il più tardi possibile, la sua sarà ricordata probabilmente come l’Euro-Inter. Una squadra veloce, verticale, che usa tutto il campo e che nelle notti di stelle si esalta. Una cometa, nella storia di calcio pragmatico delle squadre nerazzurre vincenti. L’Inter di Trapattoni e quella di Mourinho erano fortissime, ma belle solo quando volevano. Quella di Mancini fuori dall’Italia faticava. Quella di Conte in Champions arrivava ultima nei gironi.
«la cronaca della partita»
Inter quarta nel girone di Champions
L’Inter inzaghiana sembra invece fatta apposta per notti come quella di mercoledì, illuminata dalla tripletta di Lautaro, che con 17 reti raggiunge Mazzola in testa alla classifica dei marcatori nerazzurri di tutti i tempi in Coppa dei Campioni. Battendo il Monaco, rimasto in dieci dopo undici minuti e già sotto di due gol al quarto d’ora, Martinez e compagni non solo si sono qualificati agli ottavi come quarti del tabellone con gli stessi punti della seconda, e senza dovere guadare la palude dei play-off, ma hanno portato a 85 milioni il montepremi già sicuro di questa prima edizione della Coppa con la nuova formula. Cifre da Superlega. E a conti fatti il senso della rivoluzione, al di là dello spettacolo e dell’imprevedibilità, finalmente si spiega. Nel prossimo turno nerazzurri contro una tra Milan, Juve, Psv e Feyenoord.
Monaco in dieci dopo 11 minuti
Il primo gol lo ha segnato il Toro dal dischetto dopo quattro minuti appena. A mandarcelo è stato Thuram, incontenibile e malamente steso da Zakaria. Dieci minuti dopo a placcarlo, facendosi sbattere fuori direttamente, è stato Mawissa. Il tecnico monegasco Hutter ha tolto dal campo la stellina Akliouche, sostituita dal solido Henrique. Non abbastanza per raddrizzare una partita compromessa, ma per evitare l’imbarcata sì, ed è già qualcosa. A menomare una squadra pazza, capace di perdere contro il Montpellier ultimo in Ligue1 e poi battere l’Aston Villa, è stata soprattutto l’assenza del centrale ex torinista Singo, fuori per problemi muscolari. E primo del novantesimo si è fermato anche Teze, lasciando i suoi in nove.
Derby dopo la Champions
Nella ripresa l’Inter non ha rinunciato a dominare la partita, ma lo ha fatto più con le idee che con i polmoni, perché va bene non fare troppi calcoli, ma domenica c’è il derby. E che derby. Il Milan ha vinto gli ultimi due, dopo averne persi sei. Il Napoli capolista all’Olimpico scenderà in campo contro la Roma conoscendo il risultato di San Siro. Fuori allora prima del quarto d’ora Barella, diffidato, Thuram, da preservare, e Bastoni, spremuto più di altri. Fra quattro giorni saranno utilissimi. Ma più ancora del vigore fisico, aspettando i sorteggi per gli ottavi, all’Inter questa ultima partita del girone europeo lascia un tesoro di fiducia, da spendersi subito in campionato. Con il 3-0 segnato nel finale dal capitano, sostituito nel finale dal ragazzino De Pieri, i nerazzurri hanno portato a 11 il numero delle reti fatte in Champions, incassandone una sola. E chi la tiene una squadra così.
Il tabellino di Inter-Monaco
Inter 3 (2’ pt rig. 16’ pt e 22’ st Lautaro)
Monaco 0
Inter (3-5-2): Sommer 6 – Pavard 6.5, De Vrij 7, Bastoni 6.5 (15’ st Augusto 6) – Dumfries 6.5 (31’ st Darmian 6), Barella 6.5 (15’ st Frattesi 6), Asllani 6, Mkhitaryan 6.5, Dimarco 6.5 – Lautaro 8 (31’ st De Pieri 6), Thuram 7.5 (15’ st Arnautovic 6). All. Inzaghi 8.
Monaco (4-2-3-1): Majecki 6 – Vanderson 5, Kehrer 5.5 (1’ st Teze 5.5), Salisu 5, Mawissa 4 – Camara 6 (1’ st Magassa 6), Zakaria 4.5 – Akliouche 6 (19’ ps Henrique 6), Golovin 6 (34’ st Ben Seghir 6), Minamino 5.5 (23’ st Michal 6) – Embolo 5.5. All. Hutter 6.
Arbitro: Pejito (Bos).
Note: espulso Mawissa all’11’ pt. Ammoniti Zakaria, Vanderson, Pavard e Asllani. Spettatori 71.601.