MILANO — Per Simone Inzaghi, la Coppa Italia è un esercizio zen. Alle sue squadre, la Lazio prima e l’Inter poi, ha sempre chiesto di onorare l’impegno come fosse l’unico torneo della stagione, nella convinzione che per essere forti nelle notti magiche di Champions e nei momenti difficili del campionato sia necessario essere concentrati sempre. Pur con massicce dosi di turnover, con l’esordiente Martinez in porta e Asllani in regia, contro l’Udinese ha schierato una squadra vera e soprattutto sua, per spirito e per gioco.
«La cronaca della gara»
Un atto di rispetto per chi il campo lo vede meno e per i 55mila spettatori di San Siro, sferzati da una pioggia obliqua, che si infilava sotto le coperture come i colpi di un pugile scorretto. È stato ripagato. Il ragazzino albanese, promessa finora mai davvero mantenuta, ha trovato il 2-0 con un gol di gran classe, un destro preciso sul secondo palo direttamente da calcio d’angolo.
Arnautovic, la continuità con i passato
Il primo lo aveva segnato un altro outsider, Arnautovic, troppo giovane per fare la differenza nell’Inter di Mourinho e determinatissimo a dimostrare di non essere troppo vecchio per questa. Negli equilibri in spogliatoio si è ritagliato il ruolo di chioccia, e proprio Asllani è uno dei ragazzi a cui infonde fiducia. La sua rete è nata da un errore dello spaesato Ekkelenkamp, che poco prima si era lasciato scappare Frattesi, rischiando il patatrac. Il centrocampista olandese dell’Udinese ha involontariamente servito Taremi, che ha portato palla al limite dell’area per servire il taglio del 35enne di Floridsorf, che ha trovato un sinistro preciso. È il suo secondo gol in stagione. Molto di più non gli si chiede, ma chissà che la fiducia trovata nel pantano di dicembre possa tornare utile quando la temperatura si alzerà, in tutti i sensi.
Il malore di un tifoso, il gesto di Bastoni
L’unico pathos per i giocatori dell’Inter è stato il malore di un tifoso sugli spalti, che ha riacceso i timori vissuti in campo a Firenze, quando a crollare per terra era stato Edoardo Bove. Bastoni, guardando le tribune, ha chiesto che il gioco fosse fermato per rispetto in attesa dei soccorsi. Ora i nerazzurri, che ai quarti di Coppa Italia incontreranno la Lazio, per archiviare il 2024 devono battere il Como in casa lunedì in campionato, tenendo il passo dell’Atalanta controllando il Napoli. Poi, la lunga trasferta Araba in Supercoppa, a cui sono arrivati da campioni d’Italia, ma a cui si accede anche dalla finale della coppa nazionale. Nel dubbio, zen a parte, meglio non trascurare nulla.
Inter-Udinese 2-0 (2-0).
Inter (3-5-2): J. Martinez; Darmian (44′ st Aidoo), Bisseck, Bastoni (18′ st Dumfries); Buchanan (29′ st Palacios), Frattesi, Asllani (18′ st Calhanoglu), Zielinski, Carlos Augusto; Taremi, Arnautovic (18′ st Lautaro) All.: S.Inzaghi.
Udinese (3-5-2): Piana; Kabasele, Bjiol (1′ st Abankwah), Touré; Rui Modesto, Atta (30′ st Zemura), Karlstrom, Ekkelenkamp (26′ st Brenner), Kamara; Sanchez (1′ st Bravo), Lucca (30′ st Pizarro). All.: Runjaic.
Arbitro: Massimi di Termoli.
Reti: nel pt 30′ Arnautovic, 47′ Asllani.
Angoli: 3 a 2 per l’Inter.
Recupero: 6′ e 4′.
Ammoniti: Asllani per gioco falloso.
Spettatori: 53.756 (di cui 147 nel settore ospiti).