APPIANO GENTILE – La sua Inter, che con 17 reti segnate ha il miglior attacco del campionato, ma che ha già incassato 9 gol. E dall’altra parte la Juve, che di gol finora ne ha preso uno solo e su rigore, ma che nella fase d’attacco è assai meno prolifica. Alla vigilia della partita di San Siro, Simone Inzaghi non ha nascosto l’importanza della sfida: “Tutti sappiamo l’importanza della partita, cosa comporta per la nostra società, per i nostri tifosi, per noi stessi. È la nona di campionato e sicuramente non sarà decisiva, ma sarà importante. Si affrontano due ottime squadre che hanno avuto praticamente lo stesso cammino”.
L’importanza della sfida
L’anno scorso battere per l’Inter battere la Juve in casa fu il trampolino che lanciò la squadra verso la conquista dello scudetto. “Vincere anche questa volta ci darebbe grandissima consapevolezza, però secondo me rispetto allo scorso campionato ci sono differenze: era una gara di ritorno, venivamo dal trionfo in Supercoppa e la Juve ci aveva riavvicinato, non mollava”. Sfida nella sfida, quella dei fratelli Thuram, che ha ricordato a Inzaghi quando a sfidarsi in campo erano lui e Pippo: “Sono sensazioni che rimangono dentro, anche ai propri genitori. Penso al primo Juventus-Piacenza al Delle Alpi, perso 1-0 con gol di Pippo Inzaghi. Marcus e Khephren si sono già incontrati in coppa di lega francese, però domani sarà Inter-Juventus”.
I successi e la voglia di migliorarsi
Sullo stato di forma della sua squadra, Inzaghi ha detto: “Ci arriviamo bene, con una striscia di cinque vittorie consecutive. Purtroppo abbiamo avuto qualche problemino, ma i giocatori sono pronti”. Quanto alle ambizioni in stagione, ha aggiunto: “Dopo uno scudetto e una finale di Champions uno potrebbe pensare di fermarsi, invece io voglio continuare a migliorare, giorno dopo giorno”. Analizzando l’avvio di stagione, uil tecnico ha commentato: “Cinque vittorie di fila danno fiducia, ma sappiamo che avremmo potuto fare anche meglio. Ci sono stati momenti in cui abbiamo sofferto da squadra e ci siamo aiutati”.
Ballottaggio in regia
Sull’undici di partenza, Inzaghi non si è sbilanciato né scoperto: “Sappiamo cosa rappresenta Calhanoglu per noi, è un top mondiale. Il suo sostituto naturale è Asllani, se mi darà le giuste garanzie giocherà lui. Ma nello stesso ruolo avremmo Barella e Zielinski, mi porterò questo dubbio fino a domani sera”. Su Buchanan, in ripresa da un lungo infortunio, ha detto: “Ha fatto ieri il primo allenamento in gruppo, l’abbiamo aspettato e voluto. Potrà darci soddisfazioni, è un ottimo giocatore. Con l’assenza di Carlos lì a sinistra siamo in emergenza, però abbiamo visto la partita di Bisseck a Berna sul centrosinistra. C’è Darmian che all’occorrenza può giocarci tranquillamente”. Infine, Zielinski: “Sta lavorando molto bene, è un giocatore che ho voluto insieme alla società. È completo, purtroppo ha avuto un problema nel precampionato. A Berna mi è piaciuto “.
La stima per Motta
Quanto all’avversaria, Inzaghi mette in guardia: “Ha perso la prima partita due giorni fa, è la migliore d’Europa per i gol subiti. È un’ottima squadra con un ottimo allenatore che mi piace tanto, ha fatto grandissimi investimenti e sarà protagonista tutto l’anno. Ha cambiato i propri principi, Allegri aveva i suoi e Motta ne ha altri. Con Allegri sono sempre stati campionati tirati e finali tirate, è un allenatore che stimo molta come Motta: col Bologna sono state partite difficilissime, ora allena la Juve e ha fatto un ottimo percorso finora, sia in campionato che in Champions League”.
Il gioco delle favorite
Infine, il gioco delle favorite. Quando gli si chiede chi sia in pole position nella corsa allo scudetto, Inzaghi risponde: “Sapete come la penso per quanto riguarda le griglie, credo ci saranno tante squadre in corsa. Molte hanno investito tanto e hanno colmato il gap, dipenderà da tante cose. Sarà un campionato equilibrato. Sappiamo che partiamo da inizio stagione con obiettivi chiari, poi il nostro è di fare più partite possibili per far sì di arrivare il più avanti possibile nelle coppe e cercare di dare soddisfazione in campionato. Poi ci sono quattro o cinque squadre accreditate. come noi. Ci sono squadre che hanno fatto grandissimi investimenti”.