BOLOGNA – Nel 2022 la papera di Radu al Dall’Ara tolse lo scudetto alla prima Inter di Inzaghi. L’incubo Bologna si è rimaterializzato nella semirovesciata di Orsolini, a un soffio dal fischio finale. Per l’Inter la quarta sconfitta in campionato equivale ora a una settimana di convivenza al primo posto col Napoli, che però non ha distrazioni europee all’orizzonte.
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi non cerca scuse: «Stanchezza post Champions? No, è stata una partita equilibrata, tra due squadre che hanno ribattuto colpo su colpo, e con due portieri poco impegnati. Noi siamo stati organizzati, abbiamo dimostrato grande sacrificio, e nel secondo tempo potevamo sviluppare meglio alcune trame. Il nostro campionato non finisce qui a Bologna: questa sconfitta, se analizzata nel modo giusto, può essere una spinta ulteriore nel rush finale. Sono soddisfatto della prestazione, del resto abbiamo giocato contro una squadra di valore assoluto. Semmai mi aspettavo di soffrire di più. Voglio ringraziare i tifosi, che ci hanno seguito numerosissimi anche il giorno di Pasqua. Li avremmo voluti salutare, ma alla fine c’era un po’ di nervosismo e non siamo andati sotto la curva come avrebbero meritato».
«Una sconfitta che fa male», per Nicola Barella. «Il gol al 94’? Eravamo in sette contro tre in area, non ci possiamo permettere di prendere gol in condizioni di superiorità. Ora dobbiamo raschiare il barile perché c’è stanchezza ma c’è ancora tempo e siamo in corsa in tutte le competizioni. L’Inter è forte. La stanchezza è un fattore non una scusa».
Niccolini: “Questa vittoria ci dà forza”
Smagliante il sorriso di Davide Niccolini, il vice di Vincenzo Italiano, espulso al 56° per un battibecco con Massimiliano Farris, il secondo di Inzaghi: «La nostra è stata una vittoria meritata – ha detto il vice allenatore dei rossoblù – ci abbiamo sempre creduto, potevamo fare gol anche prima del 94′. L’Inter è tra le più forti squadre al mondo, questa vittoria ci dà forza anche per le prossime partite. I ragazzi ci credono, lottano su ogni pallone e si aiutano a vicenda. Italiano era contentissimo per la prestazione ma era anche abbastanza arrabbiato per l’espulsione, la prima della sua carriera. Sull’episodio ho parlato col quarto uomo, secondo me sarebbe bastata l’ammonizione».
