Un gioco a incastri, caselle che si liberano e vanno riempite. È iniziato il valzer delle panchine, un vortice che coinvolge buona parte delle prime dieci classificate del campionato. Solo l’Atalanta è (relativamente) sicura di restare con il proprio comandante, Gasperini. Tutte le altre vivono giorni tumultuosi. Il tecnico più ambito su piazza è quello che solo un anno fa era indicato come causa dei mali della Juventus. Oggi tutti vogliono Allegri. Il Napoli lo ha scelto per affidargli l’eventuale successione di Conte, l’Inter pensa a lui in caso di addio di Inzaghi.
Il Milan accelera e ufficializza Tare
Anche per questo il Milan, che saluterà Conceiçao, ha deciso di accelerare. Ieri, nel giorno dell’insediamento di Igli Tare come direttore sportivo, c’è stato un contatto tra il club rossonero e Max. Una manifestazione di interesse concreta, condivisa da tutto il gruppo di lavoro milanista. Allegri piace da sempre a Tare, e convince pure l’ad Furlani: sa gestire i giocatori con personalità più complesse, è aziendalista, ha carisma e credibilità. Insomma, un allenatore-manager, la figura scartata la scorsa estate. Le alternative sembrano sempre più lontane: Italiano va verso il rinnovo con il Bologna, De Zerbi è stato riconfermato pubblicamente dal Marsiglia, Sarri non è in buoni rapporti con Tare. La volontà è di provare a stringere con Allegri e anticipare la concorrenza di Napoli e Inter.
Offerte da Italia e estero
Alla presentazione della finale di Champions col Psg, sul destino della panchina nerazzurra sono intervenuti Marotta e Inzaghi: «Come negli anni scorsi, ho offerte dall’Italia e dall’estero – ha ammesso Simone – Arabia compresa. Parlare ora del mio futuro sarebbe folle, il giorno dopo la finale lo faremo. Se ci saranno i presupposti, andremo avanti insieme. Qui sto benissimo». Chiede il prolungamento del contratto, stipendio da 10 milioni, garanzie sul mercato e impegno della società a comunicare pubblicamente sul tema arbitrale, che Inzaghi ha sofferto, convinto che da gennaio gli errori del Var abbiano condizionato il campionato. Pronta la risposta di Marotta: «Inzaghi deve sentirsi dire delle cose, siamo pronti a farlo. Sono ottimista, il ciclo non è finito». Il presidente sa che Simone è gradito sia a Oaktree, felice per i ricavi di Champions e Mondiale per club, sia allo spogliatoio. Se dopo la finale, comunque vada, Inzaghi saluterà – l’Al-Hilal gli ha proposto un biennale da circa 60 milioni e lo cerca una big della Premier League – la prima opzione per rimpiazzarlo resta proprio Allegri.
La retromarcia di Tudor
Idea come detto anche del Napoli in caso di separazione con Conte, tentato dalla Juve. Il club bianconero ha invitato Tudor a fare retromarcia, dopo che domenica sera il croato aveva detto di non voler andare al Mondiale per club senza certezze sulla sua permanenza a Torino. Ieri mattina Giuntoli lo ha spinto a rispettare i patti di tre mesi fa e a mettersi a disposizione per la competizione negli Usa: gli ha assicurato che una decisione non è ancora stata presa e che una sua conferma è possibile, anche se tutti, Tudor incluso, hanno capito che la prima scelta della Juve è Conte (il quale, però, non ha dato disponibilità ad allenare già al Mondiale). A Tudor questa incertezza non piace e ne riparlerà con la società, anche per avere le mani libere per fabbricarsi un futuro alternativo. Non intende però mettersi contro la Juve, mentre l’anno scorso alla Lazio non esitò a sbattere la porta.
Tre nomi per Lotito
Anche il club biancoceleste volterà pagina, il presidente Lotito sceglierà di persona il prossimo tecnico. Al momento in lista ci sono Thiago Motta, Gattuso e Conceiçao. Baroni andrà via, ma potrebbe trovare subito una nuova casa nel Torino, che saluterà Vanoli: il patron Cairo gli ha offerto un contratto triennale. La stessa Fiorentina, nonostante il rinnovo fino al 2027 siglato a inizio maggio, non è pienamente soddisfatta di Palladino e sta facendo più di un pensiero su De Rossi.
La Roma va dritta su Fabregas
La Roma va invece dritta su Fabregas, il tecnico con un’idea chiara con cui il club giallorosso vuole iniziare un nuovo ciclo. Lo spagnolo ha già dato un sì di massima ai Friedkin, ha parlato più volte con Ranieri e ha già studiato la rosa, ma a Como ha un contratto lungo (scadenza 2028) e non vuole forzare la mano. E il suo club, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di liberarlo. La trattativa è in piedi, la Roma sta provando ad acquistarlo come fosse un calciatore. Sa quanto sia importante non sbagliare direzione. L’allenatore giusto può ridisegnare gerarchie e cambiare destini. Il Napoli ne sa qualcosa.