MILANO – L’autocritica e l’auspicio. “Anche io a volte durante le gare per l’adrenalina supero la mia area tecnica. Ma sugli arbitri il mio pensiero l’ho espresso, bisogna cercare di aiutarli. Vale per tutti noi addetti ai lavori. Non lo dico come frase fatta ma perché è giusto così”. A parlare è Simone Inzaghi, nella conferenza stampa di presentazione della sfida di Champions fra la sua Inter e il Lipsia, in programma a San Siro per martedì 26 novembre.
Un avversario da non sottovalutare
L’Inter, quinta nel maxi girone di Champions per effetto della differenza reti, ha gli stessi punti della seconda: 10. Davanti, solo il Liverpool, a 12. Il Lipsia nelle prime quattro partite di coppa ha invece sempre perso. E nelle ultime quattro gare, fra Champions e Bundesliga, ha raccolto tre sconfitte e un pareggio. Eppure, Inzaghi invita a non sottovalutare l’avversario: “È una squadra che fa la Champions da sei anni e fino a sabato aveva la miglior difesa in Bundesliga. Nelle quattro gare di Champions che ha giocato avrebbe meritato di più, ha perso nettamente solo col Celtic. Ha un allenatore che è lì da tanti anni, ha molti giocatori di qualità e la classifica non rispecchia le loro prestazioni in Europa. Sappiamo che affrontato una squadra forte”.
Il turnover rispetto a Verona
Per quanto riguarda la formazione, Inzaghi si prepara a un turnover ragionato, dopo il 5-0 con cui ha sbancato il Bentegodi. Il trio di difensori centrali incaricato di proteggere il portiere Sommer dovrebbe essere formato da Pavard, De Vrij e Bastoni. In fascia destra correrà Dumfries e a sinistra Dimarco, entrambi risparmiati nella trasferta veronese. A centrocampo, al fianco del recuperato Calhanoglu, potrebbero giocare Barella e Zielinski. In attacco, spazio ai due che non hanno giocato contro l’Hellas: Lautaro, quasi completamente ripresosi dall’influenza, e Taremi, che di partite di Champions ne ha giocate parecchie.