Accuse da una parte, smentite dall’altra. È molto movimentato anche il day after della caotica e folle sfida di lunedì sera in Ungheria tra Israele e Italia. “I nostri avversari ci hanno insultato per tutta la partita…”, si sono infatti lamentati attraverso i tabloid del loro paese i giocatori israeliani, peraltro in forma anonima. Canali ufficiosi pure per la replica arrivata dalla sponda degli azzurri, che hanno bollato come “fatti di campo” gli attimi di forti tensioni seguiti al fischio finale, con la rissa sfiorata in mezzo al campo dopo il 90′.
Nessuna scusa
Più secca viceversa la smentita a proposito delle presunte scuse che sarebbero arrivate dalla delegazione italiana, di cui si parla sempre sui media di Tel Aviv. “Niente di vero”. Non c’era nulla di cui giustificarsi.
Di sicuro c’è stato un parapiglia e nel cuore della mischia si è lanciato Gigio Donnarumma. In un video l’attaccante Turgeman si rivolge in maniera aspra e provocatoria a Gattuso. “Educa i tuoi giocatori”. Ma il ct azzurro gli risponde con toni ugualmente concitati e invita più volte il giocatore avversario a stare zitto, spalleggiato da Barella.
La versione del capitano di Israele
Eli Dasa, capitano di Israele, è stato l’unico a dire la sua versione fuori dai denti al termine della partita: “Tutti hanno visto l’Italia in difficoltà, come se giocasse contro la migliore al mondo. La loro panchina era quasi in delirio e questo dice tutto. Si è sviluppata una discussione, loro erano molto emotivi. Sentivano di non essere dentro la gara, mentre noi meritavamo la vittoria. Per questo gli azzurri hanno provato un po’ a provocarci. Fa parte del calcio, però. Siamo andati avanti per la nostra strada”. Soltanto cose di campo, insomma. Del resto i 90′ si erano conclusi senza nemmeno un ammonito.