Udine – “Nessuno può capire la nostra situazione. Ma questa è l’atmosfera, non abbiamo altra possibilità, se non quella di concentrarci per due ore sul campo e non sull’esterno. Lo dobbiamo fare per la nostra gente, non per noi: dobbiamo regalare belle emozioni. Nel nostro Paese niente è semplice in questo momento”. Il capitano della nazionale israeliana Dor Peretz ha giocato nel Venezia (“esperienza magnifica, ho imparato tanto come calciatore”), ma i pensieri piacevoli del ritorno in Italia, stavolta, sono sovrastati da quelli della guerra.
E il ct Ran Ben Shimon non intende tornare sull’episodio di Budapest, quando all’inno israeliano una cinquantina di ultrà del gruppo neofascista Ultras Italia si erano voltati di spalle, durante l’inno israeliano: “Vediamo e sentiamo tutto, per non possiamo controllare le cose. Ci stiamo preparando, non guardiamo fuori. Il nostro approccio alla partita è solo sul campo. A Budapest, in alcuni momenti, abbiamo giocato alla pari con l’Italia”.