OSLO – Leggerezza: è questa la parola d’ordine da utilizzare come antidoto in una vigilia densa di tensioni, in cui l’Italia deve convivere con l’emergenza infortuni e le inevitabili pressioni legate all’importanza della posta in palio. La trasferta in Norvegia rappresenta infatti già un crocevia nel girone di qualificazioni ai Mondiali e sulle spalle degli azzurri pesano anche gli orribili ricordi per i fallimenti del passato, che incombono sullo spogliatoio e di cui non ha fatto mistero Sandro Tonali. “Il pallone sarà assai pesante: siamo perfettamente consapevoli di non poter più sbagliare, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e approcciare la gara con coraggio”, ha ammesso infatti uno dei leader della Nazionale.
Niente alibi
L’atteggiamento deve essere positivo. “Si gioca a calcio proprio per partecipare alle grandi competizioni ed è una piacevole consapevolezza che deve spingerci al di là delle difficoltà del momento. Non c’è negatività nel nostro gruppo, né vogliamo subirla dall’esterno. Durante la settimana ci siamo preparati nel migliore dei modi, lavorando per ottenere il massimo. Purtroppo nel calcio i problemi fisici possono capitare e quindi non ci nascondiamo dietro ad alcun genere di alibi: visto che abbiamo lo stesso tanti giocatori forti”, ha dato la carica il centrocampista del Newcastle, nel tentativo di esorcizzare la cappa di pessimismo che circonda la squadra di Luciano Spalletti, a sua volta costretto a sdoppiarsi nel ruolo di allenatore e psicologo. “La priorità è mettere a loro agio i ragazzi. Ci sono tre possibili risultati: vittoria, spareggio e sconfitta. Vedremo che cosa succede, e poi l’affronteremo”.
Tonali: “Haaland miglior attaccante del mondo”
I due Mondiali saltati sono una ferita ancora aperta e complicare subito anche la qualificazione per il prossimo è un rischio che l’Italia non si può permettere. “Per i tifosi e per noi giocatori è già stato durissimo sopportare le delusioni del passato. Sono le pressioni che non ci aiutano e vanno sconfitte con la serenità. Sappiamo di essere forti e lo abbiamo fatto vedere contro Francia e Germania. Scenderemo in campo per rappresentare nel migliore dei modi la nostra nazione. Questa partita è l’occasione per dimostrare di essere all’altezza di un torneo prestigioso come quello iridato”, si è sforzato di dare l’esempio Tonali, che giocando in Premier conosce meglio di tutti i suoi compagni le stelle della Norvegia. “Haaland è il miglior attaccante del mondo, so quanto è difficile fermarlo. Odegaard ha tanto talento e quando l’ho affrontato è stato il più bravo dell’Arsenal”.
In casa azzurra si fa invece fatica a trovare un leader e bisogna fare i conti pure con lo sconforto degli interisti, reduci dalla disfatta nella finale di Champions. “Abbiamo accolto nello stesso modo chi ha perso come loro e chi ha vinto come Donnarumma. Adesso c’è bisogno di tutti”.
Spalletti e il caso Acerbi
Spalletti è convinto che l’Italia sarà all’altezza. “Siamo una squadra che questa partita la può vincere, gli assenti sono stati rimpiazzati in maniera corretta”. Gelida la risposta del ct all’ennesima domanda su Acerbi. “Adesso siamo vicini al fischio d’inizio e si parla di quelli che ci sono, che hanno accettato la chiamata”.
La difesa in emergenza
Al centro della difesa avanza la candidatura di Diego Coppola. “Ha fatto un ottimo campionato con il Verona ed era già sotto osservazione”. Idem per Davide Zappacosta, che è un serio pretendente a una maglia da titolare. “Haaland e Odegaard? In 90′ di questo livello non ci sono differenze, perché l’importanza della sfida annulla anche i valori tecnici, riequilibrati da esperienza e mentalità. Con la Norvegia è un appuntamento seducente, che va affrontato senza sentire le pressioni”. Con leggerezza, appunto. “Dovremo fare più gol di loro ed essere nelle condizioni di giocarcela a tutto campo, sapendo scegliere qual è il momento di attaccare e quello di difendere. Testa alta e convinzione dei nostri mezzi. Perdere sarebbe un problema per noi, ma vale lo stesso pure per la Norvegia”. Oslo è già un minaccioso crocevia.