MILANO – Della sfida in due tappe con la Germania, un inedito nella celebre saga calcistica, l’Italia ha perso ineccepibilmente la prima, dopo essersi illusa per il precoce gol di Tonali. La sentenza su chi giocherà a giugno la Final Four della Nations League e chi sarà invece costretto a inaugurare le qualificazioni al Mondiale americano nel girone con Norvegia, Israele, Estonia e Moldova è demandata alla partita di ritorno, domenica a Dortmund. Ma questa sconfitta con la Germania dall’attacco di riserva fa il paio con quella di novembre con la Francia, sempre a San Siro, e rischia di seminare insicurezza nella Nazionale. Spalletti scaccia il solo pensiero: “Abbiamo preso due gol uguali, meglio non parlarne o diventa una psicosi. Abbiamo avuto occasioni, però loro sono stati più costanti. Dobbiamo migliorare, andare oltre”.
«La cronaca della partita»
La scelta di Spalletti
Eppure la corrispondenza tra le teorie enunciate dal ct e la loro applicazione nella realtà è parsa immediata. Lui aveva preannunciato che ci sarebbero state fasi di pressione forte dei tedeschi, indicando nella capacità di difendersi con la massima compattezza, all’occorrenza anche in undici nella metà campo di Donnarumma, la contromisura più efficace. Ma la sbrigativa etichetta di catenaccio riveduto e corretto male si attaglia all’efficace tattica, idonea agli attacchi istantanei per le caratteristiche degli interpreti: su tutti Tonali formidabile cacciatore di palloni e Kean, perfetto per legare attacco e centrocampo con i suoi movimenti a pendolo.
Le risposte di Nagelsmann
Nagelsmann ha esagerato nella rivoluzione: in assenza di mezzo attacco (Wirtz, Havertz, Fullkrüg) e del gestore del ritmo Pavlovic, si è affidato a un terzetto ibrido di trequartisti, in cui l’ex genoano Amiri, ripescato dopo 5 anni, doveva lanciare insieme a Sané e Musiala il poco incisivo centravanti Burkardt, suo dioscuro nel miracoloso Magonza.
Tonali fa centro, Italia avanti
Ben più appuntito si è rivelato l’assetto dell’Italia, come da azione dell’1-0: sul lancio da lontano di Bastoni, arresto di Barella con smistamento per Politano, il cui cross rasoterra ha spinto l’affannato Tah all’assist involontario per Tonali, il cui gol, sotto la curva Sud, ha il sapore del rimpianto per i milanisti. Lo stesso transfuga a Newcastle e Kean hanno poi obbligato Baumann alla respinta, ribadendo l’inesattezza dell’equazione tra i gol e le statistiche sul possesso palla. Li garantiscono, piuttosto, gli uomini.
La rimonta della Germania
Dei cambi tedeschi nell’intervallo ha subito funzionato quello tra Burkardt e Kleindienst, che ha segnato di testa, smarrito da Di Lorenzo sul cross di Kimmich. La spia della scarsa attenzione, mentre il regista Rovella subiva la crescita atletica di Goretzka fino alla sostituzione con Ricci in contemporanea con la staffetta tra Politano e il poco vitale Bellanova, si è accesa invano per il salvataggio di Donnarumma su Kimmich. Ai tentativi di Udogie, Kean e soprattutto Raspadori è seguito il corner fatale, dopo l’ingresso del vivace Maldini. La conversione alla marcatura a uomo non ha impedito a Goretzka di anticipare Bastoni. Spalletti ha chiuso con Lucca e Frattesi, per risparmiare Kean e Barella in vista di Dortmund: quasi un sesto grado, anche per l’infortunio al ginocchio di Calafiori.
Spalletti: “No alla psicosi da gol da calcio piazzato”
“Lo sanno tutti e lo sappiamo anche noi, ora però poi devono andare oltre perché altrimenti entra la psicosi e si dicono sempre le stesse cose, si sta sempre a parlare delle stesse cose. Io però non ne voglio parlare”. Lo dice il ct azzurro, Luciano Spalletti, ai microfoni di Rai Sport. “Oggi da una palla da metà campo, hanno trovato l’uomo libero dentro – spiega – e poi si sa che loro sono molto alti, c’è un pò di differenza di statura. Abbiamo messo Bellanova anche per questo motivo qui che alzava un pò i centimetri della squadra. Però poi loro sono bravi a fare questo per noi si dice bravi e si cerca di migliorare”. È solo il primo atto e Spalletti è convinto che da quello che si è visto a San Siro l’Italia possa andare a giocarsela a Dortmund domenica sera. “Noi andremo là a giocare la partita, di questo sono convintissimo e poi valuteremo se ho visto bene oppure no”, dice il ct.
Italia-Germania 1-2 (1-0)Italia (3-5-2) Donnarumma 6 – Di Lorenzo 5.5, Bastoni 5.5, Calafiori 6 – Politano 6 (19’ st Bellanova 5), Barella 6 (38’ st Frattesi Sv), Rovella 6 (19’ st Ricci 5.5), Tonali 7, Udogie 6 – Kean 6 (38’ st Lucca Sv), Raspadori 6 (26’ st Maldini 6) . Ct. Spalletti 5.5Germania (4-2-3-1) Baumann 7 – Kimmich 7, Rudiger 6.5, Tah 5.5, Raum 5 (1’ st Schlotterbeck 6) – Goretzka 7.5, Gross 6 (45’ st Andrich sv.) – Amiri 5.5 (21’ st Leweling 6), Sané 6 (37’ st Adeyemi sv.), Musiala 6.5 – Burkardt 5 (1’ st Kleindienst 7). All. Nagelsmann 7.Arbitro: Letexier (Fra) 6.Reti: 9’ pt Tonali, 4’ st Kleindienst, 31’ st Goretzka.Note: ammoniti Rovella, Amiri, Maldini.Spettatori: 60.334.