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Joao Felix, più fai male e più guadagni: in Arabia stipendio triplicato

Il fantasista portoghese, dopo le delusioni con Atletico, Chelsea e Milan, è passato all’Al-Nassr di Ronaldo. È l’ultimo di una serie di calciatori che alla competizione preferiscono ingaggi record. Da Insigne passando per Pellé, ecco chi ha sacrificato la carriera per l’oro

MILANO – Il modello, per molti, è quello di Buffalo Bill che, dopo essere stato un eroe della guerra di secessione americana e il più noto cacciatore di bufali di ogni tempo, fece di se stesso un’attrazione da circo, esibendosi a cavallo sotto i tendoni di tutto il mondo. Lasciare la gloria – sempre che la caccia possa dirsi gloriosa – per la borsa. Qualcosa di molto simile accade oggi nel calcio, dove sono sempre più numerosi i giocatori che lasciano i campionati europei, più competitivi, per andare a guadagnare cifre enormi in leghe considerate minori. Oggi è l’Arabia Saudita, un decennio fa era la Cina, negli anni Novanta il Giappone.

Joao Félix, soldi più che legacy

L’ultimo esempio è Joao Félix che, a 25 anni, dopo una stagione opaca al Milan, ha deciso di trasferirsi all’Al-Nassr del connazionale Cristiano Ronaldo. In Europa – tra Atletico Madrid, prestiti al Chelsea e breve passaggio in rossonero – guadagnava circa 8 milioni di euro netti a stagione. In Arabia prenderà più di tre volte tanto. Prima di portare i suoi dribbling nel deserto, aveva persino valutato un ritorno al Benfica con ingaggio ridotto a 3 milioni pur di giocare in patria. Ma la tentazione romantica è durata poco: l’offerta monstre dell’Al-Nassr da 70 milioni totali lo ha proiettato nella top 5 dei più pagati di sempre in Arabia, facendogli passare in fretta la saudade di casa.

In Arabia con Ronaldo e Benzema

Joao Felix è solo l’ultimo di una lunga serie di calciatori che hanno seguito come bussola il saldo del conto corrente. A stupire è che l’abbia fatto in giovane età, a differenza di altri campioni che hanno scelto tornei secondari a fine carriera. Come Pelé, che ormai trentacinquenne scelse di giocare a New York senza mai misurarsi in Europa. In tempi recenti l’apripista è stato Cristiano Ronaldo, che nel 2023 è passato dal Manchester United all’Al-Nassr per oltre 200 milioni l’anno, dieci volte lo stipendio europeo. Poco dopo, Karim Benzema ha lasciato il Real Madrid per l’Al-Ittihad con 100 milioni a stagione, sei volte l’ingaggio spagnolo. Cifre che hanno superato perfino quelle della Cina quando, nel 2017, Carlos Tevez divenne il più pagato al mondo con 38 milioni l’anno allo Shanghai Shenhua, salvo poi definire l’esperienza “una vacanza di sette mesi”.

Paperoni in Cina: da Oscar a Pellè

Nello stesso anno Oscar lasciò il Chelsea a 25 anni – la stessa età di Joao Felix – per lo Shanghai Sipg, passando da 4 a 24 milioni annui, motivando la scelta con “la necessità di garantire un futuro alla famiglia”. Nel 2016 Lavezzi percepì dall’Hebei Fortune 27 milioni l’anno: 57 euro al minuto. Fra i paperoni di Cina anche Graziano Pellè, che firmando con lo Shandong Luneng vide il proprio stipendio salire da 2 a 15 milioni annui, diventando il calciatore italiano più pagato, superato nel 2019 da Stephan El Shaarawy, che lasciò la passione di Roma per 16 milioni l’anno allo Shanghai Shenhua, salvo rientrare dopo un anno e mezzo.

L’America resta sempre l’America

Se la Cina è durata poco e l’Arabia è una meta relativamente nuova, l’America è un richiamo costante. Sebastian Giovinco nel 2015 triplicò l’ingaggio juventino approdando a Toronto, in Mls, per 6,5 milioni annui, trascinando la squadra al titolo. Lorenzo Insigne, nel 2022, firmò con lo stesso club per 11 milioni più bonus, fino a 15 totali, diventando il giocatore più pagato della lega. Ora si parla di un suo possibile ritorno in Italia, alla Lazio. Dopo la lunga parentesi americana, resta da capire se sia ancora il folletto irresistibile del Napoli di Sarri. Di sicuro, è molto più ricco.

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