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Jonas Rouhi, chi è il difensore svedese della Juve titolare contro il Genoa

Classe 2004, promosso dalla Next Gen, dopo l’esordio in serie A a Verona giocherà dall’inizio contro i rossoblù

Jonas Rouhi, o più semplicemente “Jonas” come l’ha chiamato Motta in conferenza stampa, è l’ultima sorpresa di formazione del tecnico italo-brasiliano. Dopo Mbangula e Savona, è il difensore svedese l’ultimo giovane della Next Gen lanciato dall’allenatore in vista della partita di Marassi contro il Genoa, che si giocherà a porte chiuse dopo gli scontri avvenuti in occasione del derby della Lanterna di Coppa Italia. L’allenatore della Juventus ha annunciato in anticipo la formazione che affronterà i rossoblù e, paradossalmente, ha sorpreso di più per questa anticipazione piuttosto che per aver dato fiducia a un altro giovane della rosa: già contro il Verona, Rouhi fece il suo esordio in Serie A, entrando in campo al posto di Cabal e giocando per 13’.

Chi è Jonas Rouhi

Svedese classe 2004, fresco di rinnovo con la Juventus fino al 2028, Rouhi è stato promosso dalla Next Gen alla squadra di Motta dopo essersi messo in luce quest’estate, tra raduno, ritiro di Herzogenaurach e amichevoli. Proprio nella prima uscita stagionale contro il Norimberga, l’allenatore bianconero lo fece partire titolare, schierandolo a sinistra: la prima testimonianza della fiducia riposta da Motta nei mezzi tecnici del giovane svedese. Arrivato in Under 17 nel 2020 a Torino, proprio nell’anno del Covid che lo costrinse a fermarsi due mesi dopo il suo sbarco in bianconero (arrivò nel mercato di gennaio), ha percorso tutta la trafila delle giovanili, giocando da protagonista in Next Gen dove ha segnato anche due reti. Una di queste, contro la Vis Pesaro, arrivò su cross del suo attuale compagno in prima squadra, Savona: cross da destra, inserimento di Rouhi da sinistra e gol di petto. Due esterni legati dal destino, visto che proprio a distanza di un giorno hanno firmato il rinnovo con la Juventus.

Rouhi, svedese come Ibraminovic, Kulusevski ed Ekdal

Il difensore svedese si inserisce in un filone di connazionali che hanno legato il loro nome alla Juventus. Il primo, inutile dirlo, è proprio Ibrahimovic, l’attuale dirigente del Milan, un mito per tutti i calciatori svedesi. Con Ibra condivide anche la passione per il taekwondo, una tecnica di difesa di origine coreana oltre che sport olimpico, praticato fin dalla tenera età per poi abbandonarlo a 14 anni, quando decise di concentrarsi totalmente sul calcio: “Il taekwondo mi ha aiutato anche nel calcio – spiegò in un’intervista al canale tematico della Juventus -. Non riesco a spiegare bene perché, ma certi movimenti mi vengono naturali. Mi ha aiutato, non tantissimo ma mi ha rafforzato le gambe”. Se con Ibra condivide la passione per le arti marziali, con Kulusevski ed Ekdal, entrambi passati alla Juventus, ha le stesse origini calcistiche: è cresciuto nel Brommapojkarna, uno dei settori giovanili più floridi di Stoccolma e di tutta la Svezia.

Rouhi, il futuro della nazionale svedese

Ha giocato in tutte le categorie giovanili con la maglia della Svezia, dall’Under 15 fino all’Under 21, con cui ha esordito lo scorso 22 marzo contro Cipro. Terzino sinistro bravo nella fase di spinta, è in grado di adattarsi anche a destra ma anche avanzare il baricentro in avanti: bravo nell’uno contro uno, indossa la maglia numero 40 anche se in futuro vorrebbe vestire il 73, l’anno di nascita di entrambi i suoi genitori. Molto legato alla Svezia, anche se apprezza la calma e la serenità di Torino, adora Stoccolma dove vive con la famiglia: mamma, papà e la sorella maggiore. Loro sono anche le prime persone che ha avvisato per annunciare la lieta notizia: l’ultimo giovane lanciato da Motta tra i titolari è proprio lui.

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