MILANO – Prendere un solo tiro, dopo oltre settanta minuti di partita, e pararlo come si fa adesso. Non tuffandosi in posa plastica, alla maniera degli Zoff e degli Zenga, ma accrescendo a dismisura la sagoma del proprio corpo, allargando le braccia, saltando in alto e in avanti verso l’attaccante, in una versione dinamica della croce iberica. Non sarà una meraviglia a vedersi, ma funziona. Ed è difficilissimo farlo. Per questo Simone Inzaghi, commentando l’esordio in Serie A con la maglia dell’Inter di Josep Martinez, ha detto: “È stato bravissimo. Lo abbiamo voluto e scelto, nonostante ci fosse la possibilità di prendere un altro portiere. È il futuro dell’Inter. Ha sempre lavorato tanto e in silenzio. È un grande professionista e sono felice di questa sua prestazione. Ma non avevo dubbi”.
Un mese per prendersi l’Inter
Secondo i piani del tecnico nerazzurro, Martinez avrebbe dovuto giocare martedì in Coppa Italia, nei quarti di finale con la Lazio a San Siro, non già ieri in campionato contro il Genoa, sua ex squadra. Ma Sommer si è rotto l’ultima falange del pollice, è stato operato, ne avrà per un mese. Toccherà quindi allo spagnolo difendere la porta dell’Inter nel mese tradizionalmente decisivo per le sorti della stagione, nelle coppe e in Serie A. Dopo la Coppa Italia di martedì, sabato sarà in campo per il big match al Maradona, contro il Napoli di Conte. Quattro giorni dopo a Rotterdam lo attende l’andata degli ottavi di Champions. Sabato 8 marzo l’Inter giocherà a Monza, martedì 11 al Meazza con il Feyenoord. E il 16, prima della pausa delle nazionali, altra partita decisiva, a Bergamo con l’Atalanta. A quel punto, l’Inter saprà se avrà davvero trovato il portiere del futuro, o se invece dovrà cercarne un altro.
Martinez: “Dobbiamo cercare di vincerle tutte”
Pagato 13,5 milioni più bonus la scorsa estate, Martinez da ragazzino veniva chiamato “sigaretta”, per la tendenza a buttarsi per terra. Oggi, a 26 anni, il ragazzo di Alzira è un portiere completo, con ottimi riflessi, abile nella costruzione del gioco coi piedi. E dopo la vittoria sul Genoa ha detto: “Per me è stata una settimana emozionante, di fronte ai nostri tifosi e contro i miei ex compagni. Sono felicissimo. Ho dovuto fare quella parata, una parata normale, l’importante sono i tre punti. Sapevamo che la partita era molto importante. Sapevamo che sarebbe stata difficile, ma abbiamo preso coraggio. Vincerla così, 1-0, dà una grande emozione. Voglio bene ai miei ex compagni del Genoa, ma oggi la vittoria serviva a noi. La nostra mentalità è competere per vincere tutti i tornei. Dobbiamo cercare di vincerle tutte”.