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Juan Cruz vuole chiedere il congedo di paternità per essere ceduto: la scelta che agita il Leganés

L’esterno argentino e il club madrileno ai ferri corti in un finale di mercato sempre più teso. Sul tavolo una mossa mai vista prima nel calcio spagnolo

Juan Cruz, esterno argentino del Leganés, in Spagna, sta valutando una scelta senza precedenti nel calciomercato: chiedere il congedo di paternità per forzare l’addio al club di Madrid. Il calciatore, in attesa di diventare padre, vive una situazione di massima tensione con il club madrileno, che continua a pretendere i 10 milioni della clausola rescissoria nonostante la volontà espressa da mesi dal giocatore di lasciare Butarque. Da tempo Cruz ha fatto sapere di voler cambiare aria dopo la retrocessione in Seconda Divisione e una stagione chiusa senza soddisfazioni personali. Le offerte non sono mancate: Rayo Vallecano, Mallorca, Osasuna, Celta, Alavés e persino club portoghesi hanno manifestato interesse. Ma il Leganés ha sempre opposto la stessa condizione: il pagamento integrale della clausola. Una cifra ritenuta eccessiva che ha frenato ogni trattativa, lasciando oggi soltanto Rayo Vallecano e Alavés ancora in corsa.

Il Leganés non cede

Entrambi i club hanno messo sul piatto 5 milioni per il 60% del cartellino, con il Betis che detiene ancora il restante 40%. Si tratterebbe di un’operazione tra le più onerose della loro storia, ma il Leganés non arretra: dopo la cessione di Diomandé non ha urgenze di cassa e resta irremovibile. Nel frattempo Cruz non è mai sceso in campo né nelle amichevoli né nella prima giornata di campionato, da cui non è stato neppure convocato. L’allenatore Paco López lo considera un giocatore centrale per tentare la risalita immediata in Liga, ma tutto lascia pensare che il numero 10 non vestirà di nuovo la maglia biancoverde fino alla chiusura del mercato.

La mossa del congedo di paternità

Come riportato dal quotidiano spagnolo Marca, il Rayo ha addirittura bloccato qualsiasi altro acquisto in attesa di conoscere l’esito della vicenda. L’allenatore Íñigo Pérez telefona regolarmente al giocatore per ribadirgli fiducia e volontà di puntare su di lui. Ma il braccio di ferro continua, e la carta del congedo di paternità – mai usata prima in un contesto simile – rischia di diventare l’arma più clamorosa di Juan Cruz per forzare l’uscita da Butarque.

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