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Juve, gli infortuni sono un problema: Motta ha sette indisponibili per l’Empoli

L’ultimo ko in ordine di tempo è quello di Douglas Luiz

TORINO – Il recupero di Cambiaso, tornato a disposizione di Motta alla vigilia della sfida con l’Empoli dopo lo spavento post Cagliari, è una delle poche notizie piacevoli provenienti dall’infermeria per la Juventus. Il conto degli indisponibili è pesante e diventa un problema reale se si allarga il periodo d’indagine all’intera stagione: i sette indisponibili dei quarti di finale di Coppa Italia sono quasi un sollievo se paragonato all’andamento da agosto. Problemi muscolari e infortuni traumatici che coinvolgono tutti, o quasi, i calciatori della rosa: ad oggi sono già 18 i calciatori coinvolti. L’ultimo, in ordine cronologico, è stato Douglas Luiz, che contro l’Empoli salterà la sua quattordicesima partita: nonostante questo la Juventus punta ad accedere per la trentasettesima volta alle semifinali di Coppa Italia per provare a vincerla per la sedicesima volta nella sua storia, la seconda consecutiva. Contro la squadra di D’Aversa, che punterà, come sempre in coppa, sui giovani, Motta schiererà la miglior formazione possibile, al netto dei tanti infortuni.

Quante partite hanno saltato per infortunio i bianconeri

Facendo un rapido conto delle assenze accumulate in questa abbondante metà di stagione, ci si rende conto subito di quanto gli infortuni abbiano pesato anche sulla Juventus. Problemi fisici spesso localizzati in un unico reparto, come accade in questa fase alla difesa (Bremer, Cabal, Veiga, Kalulu, Savona), ma che nel computo totale non fa distinzioni di ruolo: sono state 175 complessivamente le partite saltate fino a oggi, escludendo il quarto di finale con l’Empoli. Un numero che indubbiamente è reso più corposo dai lungodegenti, ma che è distribuito su 18 calciatori. Se la stagione di Milik in realtà non è mai iniziata, visto che dall’intervento di giugno non si è ancora allenato con i suoi compagni, figurarsi essere convocato, quella di Bremer e Cabal, due titolari della difesa a inizio campionato, è durata una manciata di settimane: la rottura del legamento crociato ha costretto il brasiliano a saltare 31 partite, mentre sono 22 per il colombiano. Infortuni traumatici, le cui cause possibili sono molteplici ma imperscrutabili: gli impegni, un movimento innaturale, la stanchezza, sono fattori chiave. Eventi traumatici come quelli di Koopmeiners, che ha saltato tre partite per la rottura di una costola, o in un caso di Weah, che si procurò una distorsione alla caviglia.

I problemi muscolari e il loro impatto

A complicare il quadro generale ci hanno pensato gli infortuni muscolari, che hanno avuto un impatto numerico maggiore a livello di partite saltate (100 muscolari contro 75 traumatici) ma suddiviso su più calciatori. I più falcidiati sono stati Nico Gonzalez e Douglas Luiz, con il brasiliano che a breve, purtroppo per lui, supererà l’argentino: entrambi hanno perso 13 partite fino a oggi e se per Nico i ko sono una sottile linea rossa che unisce le ultime stagioni, per l’ex Aston Villa si tratta di una spiacevole novità. Negli ultimi due anni, infatti, non aveva mai perso un match in Premier League e per trovare uno stop, di tre giornate, bisogna risalire all’annata 2021/22.

Gli stakanovisti della rosa bianconera

Se da un lato non avere a disposizione dei calciatori limita le scelte, dall’altro spreme a dismisura chi non ha avuto ancora problemi fisici, aumentando di conseguenza la possibilità che insorgano con il passare delle partite. Non c’è mai pace in casa Juventus se si escludono i due portieri impegnati quest’anno, Di Gregorio e Perin, e qualche calciatore: il leader è Gatti, che con 2945 minuti si è fermato esclusivamente per scelta tecnica, nonostante qualche minuto l’abbia lasciato sul campo per un paio di colpi ricevuti, seguito da Locatelli con 2631 minuti, Yildiz con 2578. Casi limite in una stagione in cui gli infortuni hanno inevitabilmente pesato, al punto da condizionare il mercato invernale: Kolo Muani, rivelatosi fondamentale fin dal suo arrivo, è diventato bianconero per trovare un’alternativa a Vlahovic mentre Kelly e Veiga, quest’ultimo fermatosi per un problema muscolare, hanno raggiunto la Continassa per sopperire alle assenze di Bremer, Cabal e Kalulu. Una stagione ricca di impegni e che proseguirà fino a luglio con il Mondiale per club, con il suo carico di partite e, soprattutto, stress emotivo: alzare bandiera bianca, a volte, è una reazione fisiologica del corpo.

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