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Juve-Milan 1-2: Conceiçao vince all’esordio, lunedì derby con l’Inter nella finale della Supercoppa

Bianconeri in vantaggio nel primo tempo con Yildiz. Reazione rossonera in cinque minuti della ripresa con un rigore di Pulisic e un autogol di Gatti

RIAD — Un altro derby arabo, dopo quello di due anni fa che dichiarò ufficialmente finita la luna di miele fra Pioli e i tifosi milanisti. Una partita tutta milanese ma giocata nel deserto, a cui le due squadre sono giunte seguendo piste diverse. L’Inter ci è arrivata passando da una gara dominata contro l’Atalanta. Il Milan, da una partita rocambolesca con la Juventus, decisa più dagli errori che dalle idee, come certi duelli fra tennisti nervosi. La distrazione di Theo e uno scivolone di Thiaw hanno propiziato il gol di Yildiz, che nemmeno doveva essere in campo, richiamato al volo al posto di Francisco Conceiçao, fermato da un fastidio agli adduttori durante il riscaldamento. Niente favola del padre contro il figlio, quindi. Ma anche la bella storia del giovane turco di nuovo eroe per caso, dopo avere portato al 4-4 con l’Inter entrando dalla panchina, non è durata a lungo. La Juve dopo un’ora si è accartocciata. Locatelli ha steso in area Pulisic, che dal dischetto ha segnato tirando fortissimo. Il secondo gol milanista lo ha segnato nella propria porta Gatti, già in autogol contro i nerazzurri a San Siro nel febbraio 2024. Episodi, certo. Ma nella rimonta del Milan c’è di più.

I rossoneri non hanno vinto per caso. Hanno avuto carattere, quando serviva. E il nuovo arrivato in panchina, alla prima prova, ha azzeccato i cambi. Musah, in campo dopo sette minuti della ripresa al posto di un affaticato Bennacer, ha fatto il cross che ha portato all’autorete juventina. E Abraham ha guidato il contropiede nel finale. Al contrario, Thiago Motta con le sostituzioni non ha trovato quel che cercava, anzi. Fuori Vlahovic e Mbangula, dentro Nico Gonzalez e Cambiaso. Il centravanti serbo non aveva combinato granché, il ventenne trequartista belga invece sì.

I cambi di Thiago Motta da rivedere

Non pervenuti i nuovi entrati. Motta, che a 5mila chilometri da Torino cercava il primo trofeo da allenatore, difende le proprie scelte: “I cambi si fanno sempre per il bene della squadra, non è giusto giudicarli col senno di poi”. Ma nell’analisi della sconfitta, una delle pochissime nella stagione juventina finora, non si nasconde: “Non possiamo essere contenti. Con molto poco abbiamo subito due gol. Avremmo dovuto fare la partita noi e non l’abbiamo saputa fare. Dobbiamo migliorare, a partire da me. È una sconfitta importante. Avremmo potuto disputare una finale e dispiace. Avevamo una grande opportunità”. E se l’allenatore juventino ha capito che non era il momento di mettersi a chiedere giocatori, le castagne dal fuoco gliele ha tolte il dt bianconero Giuntoli, che prima della partita ha detto chiaramente: “Il difensore è un’urgenza”. Per l’attacco, i tifosi sognano Zirkzee, in crisi al Manchester United.

«la cronaca della partita»

Derby di Milano nella finale di Supercoppa

In finale contro l’Inter di Inzaghi va Conceiçao. Il suo predecessore, Fonseca, l’ha battuta in campionato lo scorso settembre. Ma questa volta è diverso. In palio per il nuovo tecnico c’è una coppa, oltre all’amore dei tifosi rossoneri, che lo avrebbero voluto in panchina già la scorsa estate, in alternativa ad Antonio Conte. Oltre a qualche centinaio di milanisti arrivati dall’Italia, ci saranno quelli arabi, che contro la Juve hanno sostenuto la squadra dall’inizio alla fine, in uno stadio finalmente pieno, dopo la scena degli spalti semivuoti in Inter-Atalanta. Segno che quando a sfidarsi sono due grandi della storia del calcio, anche il pubblico saudita apprezza.

Il tabellino di Juventus-Milan

Juventus 1 (21’ pt Yildiz)

Milan 2 (26’ st rig. Pulisic, 30’ st aut. Gatti)

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio – Savona, Gatti, Kalulu, McKennie (40’ st Weah), – Locatelli (40’ st Fagioli), Thuram (34’ st Douglas Luiz) – Yildiz, Koopmeiners, Mbangula (20’ st Cambiaso) – Vlahovic (20’ pt Nico Gonzalez). All. Motta.

Milan (4-3-3): Maignan – Emerson Royal (37’ st Gabbia), Tomori, Thiaw, Theo Hernandez – Bennacer (8’ st Musah), Fofana, Reijnders – Pulisic, Morata (37’ st Terracciano), Jimenez (16’ st Abraham) – All. Conceiçao.

Arbitro: Colombo.

Note: ammoniti McKennie, Emerson Royal e Pulisic. Spettatori 24.783.

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