TORINO – La Juventus ha fatto due passi indietro, risalendo al periodo dei pareggi sciatti che avevano preceduto le brillanti vittorie di Genova e Lipsia. Con il Cagliari si è incagliata in un 1-1 anomalo, per le sue abitudini stagionali, perché prima di farsi raggiungere dal rigore di Marin, incassando il primo gol in campionato dopo 628’ di inviolabilità, ha sbagliato prima troppi gol e poi modo di gestire la partita. Tra i protagonisti della gara di mezzogiorno c’è anche l’arbitro Marinelli, che si è fatto indicare due rigori dal Var (molto al limite quello per la Juve) ed espulso Conceição dopo una simulazione sulla quale avrebbe anche potuto chiedere un occhio, anche se il portoghese aveva già rischiato un altro giallo in precedenza.
Il turn over di Motta, le scelte di Nicola
Eppure, al contrario delle altre, questa volta la Juventus aveva preso la partita di petto, e il Cagliari per la collottola, fin dall’inizio, senza passare mezza partita a temporeggiare. Motta ha dato fondo al turn over, ripescando Thuram e Locatelli, rilanciando Mbangula, tenendo a riposo Yildiz, McKennie e Fagioli senza perdere nulla in termini di competitività. Per altro, le differenze tecniche tra le due squadre sono state amplificate dalle scelte di Nicola, che ha messo due terzini (Zortea e Augello) a centrocampo, ai lati di due mediani difensivi, e un centrocampista, Viola, alle spalle dell’unica punta: una formazione ultradifensiva che tuttavia è stata subito scombussolata dal gioco juventino, finalmente basato su palleggio veloce e verticale o, quando era il caso, dagli uno contro uno, specie di Conceição.
Tocco di mano di Luperto, Vlahovic non sbaglia
Nel solo primo tempo, i bianconeri hanno tirato verso Scuffet 12 volte, cinque delle quali in porta (le più pericolose con Conceição e Koopmeiners tra il 20’ e il 26’, sempre ottime le risposte del numero uno sardo), ma per passare in vantaggio è servito il rigore pescato dal Var per un fallo di mano di Luperto che era sfuggito non soltanto all’arbitro, ma ai giocatori stessi: sbilanciato da un movimento energico di Gatti mentre si contendevano un pallone aereo, il difensore rossoblù ha sfiorato il pallone con ricadendo. Vlahovic ha trasformato dal dischetto.
I cambi migliorano il Cagliari
Le premesse juventine sono però via via sfiorite, perché col passare dei minuti il gioco s’è imbolsito, la pericolosità s’è affievolita e il Cagliari è entrato in partita, anche se di rado ha saputo mettere agitazione a Di Gregorio, salvato dopo un’ora di gioco da una respinta di Gatti su conclusione di Luvumbo. I cambi (sono entrati anche Gateano e Marin) hanno comunque migliorato il Cagliari, che è riuscito ad avanzare il baricentro lasciando alla Juve per lo più il contropiede o la gestione palla (il possesso è stato del 74%) in zone poco pericolose. I bianconeri sono sembrati stanchi, anche se Thiago Motta ha cambiato per intero il centrocampo, ma avrebbero comunque potuto chiudere la partita se Vlahovic avesse segnato il 2-0.
Errore di Vlahovic, Marin fa pari, espulso Conceicao
Se al 72’ è stato bravo Scuffet a murare il serbo, al 78’ l’errore a porta vuota, per giunta con la palla sul suo sinistro (Scuffet aveva respinto un tiro di Douglas Luiz), è stato imperdonabile e di fatto ha segnato la partita, offrendo al Cagliari le ultime dosi di coraggio poi sfruttate a 2’ dalla fine, quando Piccoli è scappato a Gatti in area prima di essere atterrato da Douglas Luiz, al secondo rigore procurato con dolo in cinque giorni. Anche in questo caso l’arbitro Marinelli ha avuto bisogno della moviola, dopodiché Marin ha trasformato il penalty del pareggio. Lo stadio è andato in ebollizione quando poco più tardi l’arbitro ha espulso Conceição per doppia ammonizione: il portoghese s’è lasciato andare dopo che Obert gli ha appoggiato una mano sulla schiena, ma se certamente non era rigore, il giallo per simulazione poteva anche essere risparmiato.
Brivido finale
La Juve è stata però prima di tutto vittima degli errori propri e nel lungo recupero (otto minuti) ha addirittura rischiato la sconfitta, perché Obert ha colpito in pieno il palo con un destro dal limite. L’ultima azione è stato il montante esterno centrato da Fagioli direttamente da calcio d’angolo, quando la Juve aveva smesso di giocare già da un pezzo.
Juventus-Cagliari 1-1 (1-0)Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio, Savona (25′ st Danilo), Gatti, Kalulu, Cambiaso, Locatelli (17′ st McKennie), Thuram (17′ st Douglas Luiz), Conceicao, Koopmeiners (1′ st Fagioli), Mbangula (32′ st Yildiz), Vlahovic (1 Perin, 23 Pinsoglio, 32 Cabal, 40 Rouhi). All. Thiago Motta.Cagliari (4-5-1): Scuffet, Zappa, Mina, Luperto, Obert, Zortea (32′ st Mutandwa), Adopo (32′ st Deiola), Viola (12′ st Gaetano), Makoumbou (20′ st Marin), Augello (12′ st Luvumbo), Piccoli (1 Ciocci, 71 Sherri, 16 Prati, 24 Palomino, 37 Azzi, 97 Felici). All. Nicola.Arbitro: Marinelli di Tivoli.Reti: nel pt 15′ rig. Vlahovic, nel st 43′ rig. Marin.Angoli: 8-3 per la Juventus.Recupero: 1′ e 8′.Espulsi: al 44′ st Conceicao per doppia ammonizione.Ammoniti: Thuram, Savona, Conceicao, Cambiaso, Mina, Deiola.Spettatori: 40.557 (incasso non comunicato)