L’ultimo aggiornamento sul mercato in uscita, cioè l’interesse del Leicester per Soulé, è solo la punta dell’iceberg per le cessioni in programma alla Juventus. L’attaccante argentino è solo uno dei tanti pezzi, alcuni pregiati altri meno, che nei piani del club sono sul mercato: un po’ per questioni tecniche e un po’ economiche. Un’intera squadra, con tutti i ruoli coperti e soprattutto con l’intenzione naturalmente di rimpiazzarli: perché con cinque competizioni in programma in questa stagione, non è corretto parlare di esuberi ma di vere e proprie scelte, fatte per migliorare la rosa e mettere a disposizione di Thiago Motta interpreti adatti al suo progetto tecnico.
Un processo già iniziato
Una squadra completa, dicevamo, anche senza prendere in considerazione i calciatori già ceduti nei primi giorni di mercato. Nomi come Iling-Junior e Barrenechea, forse non ancora affermati ma dal sicuro avvenire: sono stati inseriti nella trattativa per Douglas Luiz e proseguiranno la loro carriera all’Aston Villa. Ma anche di Kean, attaccante alla ricerca della definitiva maturazione che nella passata stagione ha avuto tanti problemi fisici che lo hanno condizionato, o di Kaio Jorge, tornato in Brasile dopo tre anni sfortunati in Europa. Giovani che sono stati ceduti a titolo definitivo, provenienti, ad esclusione del brasiliano, dalla Next Gen bianconera.
Una difesa affidabile sul mercato
Uno dei nomi più altisonanti e invitanti è in porta, dove le scelte di Thiago Motta e il suo ingaggio decisamente alto hanno di fatto accelerato l’addio di Szczesny. Il polacco inizialmente aveva ventilato l’ipotesi di chiudere la carriera a Torino, visto che il suo contratto scadrà nel 2025 e a 34 anni maturato questa decisione, nonostante un’ottima stagione appena conclusa. L’offerta dell’Al Nassr di Ronaldo ha rimesso tutto in discussione, l’arrivo del suo sostituto, Di Gregorio, l’ha convinto a rivalutare i suoi programmi per il futuro. In difesa invece, oltre a De Sciglio, ai saluti dopo due anni di infortuni e grandi difficoltà a trovare spazio, sono Rugani e Huijsen i due profili sul mercato, con motivazioni e valutazioni diametralmente opposte. Il primo non rientra nei piani di Motta, il secondo invece è destinato a finanziare il mercato in ingresso: a 19 anni e una brillante carriera davanti a lui, potrebbe fare al caso di club in grado di valorizzare i giovani. Il Psg sembrava a un passo dall’acquisto, ipotizzando un’offerta da 20 milioni che però non si è concretizzata: oggi il Borussia Dortmund, il Bayer Leverkusen e il Bayern Monaco si sono inserite, anche se non possono garantirgli lo spazio che chiede. A completare la difesa sulla sinistra il giovane Barbieri, che andrebbe via solo in prestito, o il serbo Kostic: più un’ala che un terzino, è fuori dai piani del club oltre che infortunato.
A centrocampo il problema McKennie, l’addio di Rabiot
Adrien Rabiot è il nome più altisonante tra gli addii a centrocampo. Eppure il francese, che al momento pare distantissimo dalla Vecchia Signora, andrà via per la naturale scadenza del contratto, dopo aver tergiversato in seguito alla proposta di rinnovo bianconera (7 milioni per 2 anni più 1 di bonus). La Juventus risparmierà il suo ingaggio, mentre vuole monetizzare gli addii di McKennie, che era a un passo dall’Aston Villa nell’affare Douglas Luiz prima di fare un passo indietro, e di Arthur. Il regista brasiliano ha due problemi di non facile soluzione: l’ingaggio e la fragilità fisica. Oltre naturalmente a caratteristiche tecniche che lo rendono adatto a un certo tipo di progetto tecnico: lo scorso anno a Firenze giocò delle buone partite, prima di perdersi tra infortuni e scelte tecniche che hanno poi portato al mancato riscatto. Diverso il discorso per Nicolussi Caviglia: se non arrivasse l’offerta giusta, potrebbe comunque restare in bianconero, anche se con spazio ridotto.
Un attacco di qualità
È in attacco che la Juventus ha messo in preventivo di incassare di più. Non tanto per Milik, che è stato messo sul mercato: il polacco vuole restare, Motta preferirebbe un altro profilo come riserva di Vlahovic ma potrebbe comunque accontentarsi nel caso in cui la presa di posizione dell’attaccante facesse saltare ogni trattativa. I nomi caldi, caldissimi sono quelli di Chiesa e Soulé. Il primo è molto distante dal rinnovo: la Juventus aveva proposto un accordo ponte che ha irrigidito la posizione dell’esterno della Nazionale. Il rischio di perderlo a zero il prossimo anno è troppo grande: meglio cederlo in questa sessione, incassare 25 milioni e fiondarsi sul suo sostituto, con l’inglese Sancho in pole position. La trattativa con la Roma, al netto delle fisiologiche schermaglie di mercato, prosegue, anche se Chiesa vorrebbe giocare la Champions e soprattutto vuole decidere il suo futuro dopo il matrimonio del 20 luglio. Provando anche a mettersi alla prova con Motta durante il ritiro, nonostante il tecnico abbia altri piani per le corsie esterne.
Rientra tra questi l’argentino Soulé, che ha tutto per piacere al suo nuovo allenatore: giovane, tecnico, fantasioso, in crescita. Piace a Motta ma non solo, visto che l’interesse di diverse squadre non manca, anche se non pagando i 40 milioni richiesti da Giuntoli. Se arrivasse l’offerta giusta, e alla Juve sono convinti che arriverà, farà le valigie: altrimenti l’esterno potrebbe essere già in casa senza rivolgersi al mercato.