TORINO – Corta, cortissima, anzi praticamente ai minimi termini. La Juventus si presenterà questa sera alla Unipol Domus Arena di Cagliari con la difesa falcidiata dagli infortuni: contro i rossoblù Thiago Motta dovrà puntare necessariamente su Gatti, spostando Kelly dalla fascia sinistra al centro per evidenti necessità. Una concentrazione di infortuni in un solo reparto, già vissuta in stagione, che pesa tremendamente e che rischia di vanificare gli interventi di gennaio sul mercato e di far leggere sotto una diversa luce le scelte in uscita, Danilo su tutti. Sfortuna? Non per Motta, che sull’argomento ha un punto di vista ben preciso: “Basta vedere tutte le squadre che hanno tanti impegni ravvicinati come li abbiamo noi. È un reparto importantissimo, ma tante squadre hanno questo problema, guardate il City o il Real. Non è sfortuna”.
Difesa Juve, scelte obbligate contro il Cagliari
Comunque lo si voglia leggere, il dato è preoccupante per il presente e il futuro prossimo della Juventus: due soli difensori centrali sono una coperta cortissima, che inevitabilmente ha inciso anche sui risultati recenti. Contro il Psv si è fermato Veiga, rendendo ancora più complicato allestire una difesa che possa resistere alle offensive avversarie e contestualmente sopperire a incidenti di percorso: un’ammonizione, un’espulsione, un problema fisico. Il portoghese ne avrà per almeno tre settimane, aggiungendosi a un elenco di indisponibili che comprende i lungodegenti Bremer e Cabal, e il francese Kalulu, che potrebbe tornare a disposizione contro l’Atalanta, anche se ci sono speranze su un rientro addirittura più precoce.
Le difficoltà di Kelly
Di sei difensori centrali, se vogliamo inserire Kelly nella lista, oggi Motta ne ha soltanto due tra i convocati. Se Gatti ha confermato la sua affidabilità, che cala fisiologicamente con il passare dei minuti e l’accumularsi delle partite, l’inglese arrivato dal Newcastle deve ancora convincere del tutto: contro Cagliari, Empoli in Coppa Italia, Verona e forse Atalanta, la difesa sarà in emergenza totale. E infine Savona, il ko della vigilia della partita col Cagliari.
Gatti, lo stakanovista della difesa
Per fortuna che in rosa la Juventus può contare sulla solidità fisica di Federico Gatti, che a dispetto del suo modo di interpretare il ruolo, fisico e spigoloso, quest’anno si è fermato soltanto per scelta tecnica di Motta. Da quando si è infortunato Bremer, il 2 ottobre contro il Lipsia in Champions, Gatti ha saltato una sola partita, con lo Stoccarda, iniziandone una dalla panchina, il derby d’Italia del 27 ottobre: da quel momento ha rifiatato in Coppa Italia con il Cagliari (32’ il 17 dicembre), presentandosi ogni volta tra i titolari sia in campionato che in Champions. Un aspetto che non può essere sottovalutato quando si analizzano le sue prestazioni: i passaggi a vuoto e gli errori si intensificano con il passare dei minuti e anche a Eindhoven, non impeccabile in occasione del terzo gol olandese, la stanchezza ha certamente giocato un ruolo da non sottovalutare.
Quando tornano Kalulu e Veiga
Stringere i denti. Si può riassumere così il momento vissuto dalla Juventus in difesa. Iniziando da Cagliari, contro Piccoli e il romeno Coman, che partirà dalla panchina, i bianconeri dovranno sfruttare al massimo i passi falsi di Lazio e Bologna nella corsa al quarto posto, fondamentale nel bilancio stagionale dopo che gli ottavi di Champions sono sfumati. Già una volta, durante la stagione, Motta venne costretto dagli infortuni a lanciare Locatelli difensore centrale: un tempo contro il Cagliari in Coppa Italia, prima di tornare in mezzo al campo. Il primo a tornare sarà Kalulu, che ha messo nel mirino l’Atalanta ma spera di rientrare contro il Verona, seguito da Veiga, che nella migliore delle ipotesi sarà a disposizione contro la Fiorentina. Recuperi fondamentali in difesa: “È un reparto importantissimo in una squadra: dà equilibrio, solidità, avvio del gioco quando hai la palla”. Anche se non giocherà centrale contro il Cagliari, l’assenza di Veiga costringerà Locatelli ad abbassarsi per tornare a impostare: quando manca la base, a risentirne è tutta la piramide.