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Juventus-Empoli 3-5 ai rigori. Bianconeri eliminati, toscani in semifinale di coppa Italia

La squadra di D’Aversa affronterà il Bologna. Thiago Motta: “Abbiamo toccato il fondo”

Torino – Adesso Thiago Motta ha due possibilità: o mettersi a scavare o portare alla svelta la Juventus lontano dalle profondità abissali raggiunte contro l’Empoli: “Abbiamo toccato il fondo”. È la terza coppa che se ne va nel giro di due mesi, è il vizio grave di farsi eliminare da una squadra più debole e pure meritandoselo: nel quarto di finale di coppa Italia sarebbe stato giusto se avesse perso già prima dei rigori, perché non sono gli errori di Vlahovic e Yildiz a pesare sulla coscienza ma l’orribile ora e mezza che li ha preceduti. L’allenatore, stavolta, non ha salvato nessuno: “Provo vergogna, spero la sentano anche i giocatori: è grandissima responsabilità mia non avergli fatto capire cosa significa giocare una partita così con la maglia della Juventus. Il pubblico è stato anche troppo gentile con noi. In campo non abbiamo dato niente, non ci siamo mai presi responsabilità, è inammissibile. L’atteggiamento non si può negoziare. Bisogna chiedere scusa ai tifosi e alla società. Qui c’è qualcuno che pretende senza dare”.

In campo l’Empoli con il turnover

Il mezzo Empoli schierato in campo, con cinque ragazzi di vent’anni o meno e in disperata lotta per salvarsi dalla serie B, è salito in casa della Juve per darle lezioni di semplicità, di umiltà. Di calcio. È la prima volta che i toscani conquistano la semifinale di Coppa Italia (se la giocheranno con il Bologna), mentre era dal 2019 che la Juve non usciva ai quarti, ma almeno all’epoca vinceva scudetti e in Champions resisteva un po’ di più. La notte è finita sotto uno scroscio di fischi come già il primo tempo, anticipati dai tuoni d’insoddisfazione che avevano cominciato a scuotere lo Stadium già prima del gol di Maleh (errore in impostazione di Gonzalez, palla a Bacci e poi al limite per il destro implacabile del marocchino). Ma è stata l’azione del 45’ a scatenare il rancore popolare, perché per aprire in due una difesa inesistente è bastato un lungo rilancio del portiere Vazquez per liberare Konaté davanti a Perin. Il diciottenne azzurrino di origini ivoriane, che in precedenza si era mangiato due gol con altrettanti tiri sconclusionati, qui ha invece incrociato bene il diagonale mancino centrando però il palo interno.

Impossibile giudicare la coppia Vlahovic-Kolo Muani

Alla gente è sembrato inaccettabile essere maltrattati così da una squadra in crisi abissale (due punti in dodici partite) e piena zeppa di ragazzi e rincalzi cui la Juve ha fatto soltanto il solletico e un gol con un numero fuori contesto di Thuram (piroetta su Henderson e destro sotto la traversa), rischiando invece di incassarne un bel po’ (che egoista Sambia). Ogni giudizio sulla coppia Kolo Muani-Vlahovic non ha valore: qualunque tattica sarebbe naufragata. L’Empoli ha resistito con due ventenni e un diciannovenne in difesa. Poi i rigori hanno premiato il merito.

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