NORIMBERGA – La Juventus sbatte contro il Norimberga nella prima amichevole della stagione, perdendo con un secco 3-0 (Jander nel primo tempo, Forkel e Janisch nel secondo) al Max Morlock Stadion. Un risultato che, nel pieno della preparazione, non può essere un giudizio definitivo sull’operato e sulle idee di Motta e del suo staff, visto che tra preparazione differente (i tedeschi esordiranno il 3 agosto a Karslruhe in Zweite Bundesliga), vacanze e mercato, la squadra vista in Baviera è ancora una lontana parente di quella che inizierà il campionato il 19 agosto con il Como. Eppure gli errori in fase difensiva hanno lasciato a tratti di stucco, incidendo pesantemente sul giudizio finale: anche quando ha avuto la possibilità di pareggiare, con Vlahovic al 26′ della ripresa, il palo ha respinto il tiro del serbo.
Le scelte del primo tempo
Con il passare del tempo, le scelte di Thiago Motta non saranno più sorprese e ci si inizierà ad abituare allo stile del tecnico bianconero. Però la Juventus vista nell’amichevole di Norimberga, la prima della stagione, è stata quantomeno inattesa anche nel risultato finale. La formazione iniziale contro i tedeschi di Miro Klose, molto più avanti nella preparazione, è stata modellata dai carichi di lavoro di una lunga settimana di fatiche. Vlahovic ha iniziato dalla panchina e al centro dell’attacco si è piazzato l’italo-macedone Sekulov, l’unico nella storia del calcio italiano ad aver giocato in tutte e tre le categorie professionistiche in una sola stagione. Una formazione infarcita di giovani della Next Gen, in cui Di Gregorio in porta, Djalo al centro della difesa, Locatelli e Thuram in mediana e Miretti a centrocampo hanno rappresentato i nomi più attesi dai 33.180 spettatori del Max Morlock Stadion, con una nutrita delegazione bianconera.
La gestione degli spazi
Il primo aspetto che è saltato all’occhio è stata la libertà concessa a ogni interprete, senza ruoli fissi ma con la gestione degli spazi prioritaria rispetto a posizioni da rispettare ordinatamente. Per questo il 4-2-3-1 con cui è scesa in campo la Juventus è stata una ricostruzione arbitraria, necessaria però per suddividere i compiti dei calciatori. Djalo ha letto bene a tratti il gioco degli attaccanti tedeschi, lasciando però libero Schleimer in un paio di situazioni rimediate senza fatica da Di Gregorio, mentre Thuram e Locatelli hanno portato in giro per il campo il loro compito di distruggere il gioco altrui. Proprio in mezzo a un passaggio troppo molle di Barbieri per Locatelli si è inserito Jander, trovando via libera verso l’1-0 per il Norimberga. Quattro minuti dopo Hofmann ha sfiorato il raddoppio. Con il passare dei minuti i ritmi sono calati, la Juve ha iniziato a controllare il pallone, impegnando Reichart al 37′ con un bel tiro di Hasa: solo un altro errore di Djalo, ancora imballato, ha permesso a Hofmann di tirare verso Di Gregorio, che ha risposto ancora una volta presente. Nel frattempo tutta la panchina bianconera ha iniziato a scaldarsi ad esclusione di Soulé, rimasto seduto: con il trasferimento alla Roma ormai chiuso, meglio non rischiarlo.
Il cambio di squadra, la fascia di capitano a Vlahovic
Dopo l’intervallo Motta ha cambiato completamente la squadra e affidando la fascia da capitano a Dusan Vlahovic. In porta Perin, con Savona a destra, Gatti e Cabal centrali e Cambiaso a sinistra. Coppia centrale con Nicolussi Caviglia e Fagioli, davanti Weah, Adzic e Mbangula e Vlahovic attaccante centrale: tutta un’altra Juventus. Se n’è accorta subito la squadra di Klose, visto che dopo pochi giri di palla Weah ha creato il panico a destra mettendo in mezzo una bella palla per Nicolussi: il tiro è stato respinto provvidenzialmente da Jeltsch. Al 5′ è toccato a Reichart volare per respingere il tiro di Cambiaso: la squadra di Motta ha preso possesso della metà campo avversaria, alzando notevolmente il baricentro e riaggredendo con convinzione ma non con frenesia e proponendo fitte reti di passaggi con alcune rapide verticalizzazioni. Primi concetti di “mottismo”, con Cambiaso che è partito esterno sinistro e improvvisamente si è ritrovato mezzala destra: così come Fagioli, Nicolussi Caviglia, Savona, in una visione d’insieme in cui praticamente solo gli esterni alti hanno una zona di competenza.
Vlahovic sbaglia, il Norimberga no
Anche Klose ha cambiato volto alla sua squadra, preservando i titolari in vista dell’esordio in campionato. Dopo un lungo possesso della Juventus a ritmi fisiologicamente calati, al 26′ Weah ha sfruttato una bella iniziativa di Adzic, bravo a non desistere nonostante fosse circondato da avversari, per entrare in area, costringendo Seidel al fallo: sul dischetto Vlahovic ha tirato il primo rigore della precampionato sul palo. Alla ricerca del pareggio, e con la partita decisamente più nervosa, i bianconeri hanno rischiato di subire il raddoppio: Janisch ha sfruttato una rimessa veloce dei suoi e una “pausa” della difesa, mettendo a terra Cabal e Gatti. Il suo cross è finito sui piedi di Forkel nell’area piccola, il cui tiro è stato parato di mano in angolo da Weah. Dopo le proteste tedesche, Perin si è riscattato sul calcio d’angolo successivo. La tensione ha coinvolto Gatti, fischiato dal pubblico di Norimberga, ma anche la squadra: al 41′ Forkel si è ritrovato tutto solo in area su cross dalla destra, bucando Perin e raddoppiando per la squadra di Klose. Al 44′ Hofmann, il migliore dei suoi, ha pennellato un filtrante per Janisch che ha chiuso la partita sul 3-0. Una punizione dura per i bianconeri, che hanno pagato la preparazione e la condizione ancora in divenire e troppi errori nei momenti chiave.