Questo sito contribuisce alla audience di
 

Juventus-Inter 1-0: Conceiçao decide il derby d’Italia, i nerazzurri scivolano a -2 dal Napoli

Gara vibrante. La squadra di Inzaghi sciupa troppo nel primo tempo e nella ripresa si arrende al ritorno dei bianconeri, a segno con il portoghese

Torino — È cominciato qualcosa di nuovo, di sicuro si sono aperte le porte su un campionato diverso: il gol di Francisco Conceiçao, aria fresca in mezzo alle mummie interiste, cambia le prospettive della Juventus, che adesso sa di saper battere anche la squadra più forte d’Italia e di poterlo fare con merito, ma sposta pure la dimensione dell’Inter, alla seconda sconfitta in dieci giorni (e quella nel derby l’aveva scongiurata in extremis) e proprio nel momento in cui, sgravata dalle preoccupazioni di Champions, avrebbe potuto surclassare il passo zoppicante del Napoli. Il risultato è che Conte detta il ritmo persino a colpi di pareggi, e quindi bisogna chiederselo: ma l’Inter è in crisi? Intanto a Bergamo si mangiano le mani per l’occasione perduta nel mese della serie A in frenata.

«La cronaca della gara»

Juve capace di capovolgere i rapporti di forza

La Juve ha ribaltato l’Inter capovolgendo da un tempo all’altro i rapporti di forza, con autorevolezza e consapevolezza non ancora viste finora. Thiago Motta se l’era giocata da una base di consapevole inferiorità: ha messo in campo tutti i centimetri e i chili possibili temendo l’impatto fisico dell’Inter (anche sulle palle ferme) e piazzando l’unico piccoletto, Conceiçao, a infastidire l’unico piccoletto degli altri, Dimarco (e fastidio ne ha dato). Però c’è stato comunque poco argine alle ondate di gioco che si sono abbattute sulla Juve, presa in mezzo dal palleggio dei centrocampisti ma soprattutto maltrattata sulle fasce e specialmente là dove Dumfries ha fatto carne di porco del povero Savona anche se poi, per un motivo o per altro, tutto è rimasto a livello di intenzioni, o perché l’olandese sbagliava la rifinitura o perché quando ha rifinito bene Lautaro ha sciaguratamente fallito l’esecuzione del tiro (due gol se li è proprio mangiati) o ancora perché, quando si è stufato, ha deciso di tirare ma ha centrato il palo. Prima, la cosa più eclatante era stata una rovesciata di Taremi parata da Di Gregorio: la Juve ha resistito, adeguandosi alla sofferenza ma trovando comunque il modo di assestare qualche zampata di avvertimento (Nico Gonzalez, Conceiçao, Kolo Muani). L’essenziale era lasciare l’Inter con un pugno di mosche in mano in attesa che le cose cambiassero. E sono cambiate.

I cambi di Inzaghi peggiorano l’Inter

Dopo l’intervallo, l’intero asse della partita si è spostato. La Juve ha cominciato a conquistare dei territori, a partire dalla fascia destra, dove Weah e Conceiçao hanno ribaltato la situazione nei confronti di Bastoni e Dimarco: difatti Inzaghi li ha tolti entrambi, peggiorando però la situazione. Nel frattempo, l’Inter aveva misteriosamente smesso di martellare il fianco debole dell’avversario che così si è riorganizzato anche di là, ma la vera differenza s’è fatta nella zona di mezzo, perché Thuram e Koopmeiners hanno via via avanzato il loro raggio d’azione, aumentato ritmi e intensità: è questo, più di tutto, che ha schiantato l’Inter, costantemente monocorde nel suo incedere tendente alla lentezza. La sfida ha smesso di essere un fatto di tecnica, poiché i nerazzurri non hanno più potuto far correre la palla (e la stavano facendo correre bene) e non hanno compensato mettendosi a correre loro, ed è diventata una questione di piccole conquiste. La Juve è avanzata per erosione, conquistando pazientemente un metro dopo l’altro, e l’Inter ha reagito come se non se ne stesse accorgendo.

La giocata di Kolo Muani, il sigillo di Conceiçao

Anche l’azione da gol è stata un’ostinata conquista, in questo caso addirittura centimetro su centimetro: Kolo Muani ha difeso palla al limite, se l’è portata avanti come un rugbista verso un’immaginaria linea di meta finché è schizzata via da quella bolgia. Il francese era ormai circondato e questo ha significato che nei pressi c’erano altri juventini liberi: il più sveglio e svelto di loro ha preso, controllato e messo in buca, scrivendo di fatto un nuovo capitolo del campionato. E dopo? Limitandoci al pezzetto di partita che rimaneva, ci sono stati ancora un salvataggio sulla linea di Dumfries su Koopmeiners e la partecipazione di Thuram allo scialo di occasioni da gol. Lautaro, invece, nel frattempo era sparito e con lui l’Inter, sempre fedele al suo capitano.

Juventus-Inter 1-0 (0-0)

Juventus (4-2-3-1) Di Gregorio 6.5 – Weah 6, Gatti 7, Veiga 6.5, Savona 5.5 (14’ st Cambiaso 6) – K.Thuram 6.5 (32’ st Locatelli 6), Koopmeiners 6 – Conceiçao 7 (36’ st Yildiz 6), McKennie 6, Nico Gonzalez 6.5 – Kolo Muani 7. All. Motta 7

Inter (3-5-2) Sommer 6.5 – Pavard 6, Acerbi 6, Bastoni 6 (17’ st Augusto 5) – Dumfries 7, Barella 6.5, Calhanoglu 5.5 (35’ st Zielinski 5.5), Mkhitaryan 5.5 (35’ st Correa 6), Dimarco 6 (17’ st Zalewski 6.5) – Lautaro 5, Taremi 6 (17’ st M.Thuram 5.5). All. Inzaghi 5

Arbitro: Mariani 6

Rete: Conceiçao 29’ st

Note: Ammoniti Conceiçao, Barella. Spettatori 41.361

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Motta: “Alleno per migliorare la squadra, non per piacere ai tifosi”

Dom Feb 16 , 2025
Il tecnico della Juventus dopo la vittoria sull’Inter non fa dichiarazioni di comodo: “Il mio obiettivo è solo fare il mio lavoro al massimo ogni giorno”

Da leggere

P