Pierre Kalulu ha avuto giusto il tempo di svolgere le visite mediche e di presentarsi alla tifoseria bianconera, prima di prendere conoscenza con i metodi di Thiago Motta e del preparatore Simon Collet. Nell’allenamento aperto al pubblico, il difensore francese ha fatto il suo esordio con una full immersion tattica e atletica. Dopo esser stato accolto dagli applausi dei tifosi destinati a tutta la squadra, conferma dell’entusiasmo che si respira alla Continassa, l’ultimo acquisto in ordine di tempo della Juventus si è subito calato nella parte. Nell’ultima parte dell’allenamento, prima che Collet “rinfrescasse” le gambe dei calciatori, Motta ha lavorato sui meccanismi difensivi, introducendo Kalulu nel sistema difensivo bianconero.
Il battesimo di Kalulu
Se nella prima parte, dopo la corsa e il riscaldamento, si è lavorato a campo ridotto, suddividendo la rosa in due squadre, nella seconda Motta ha separato i giocatori offensivi da quelli con compiti difensivi. Kalulu è stato schierato al fianco di Danilo nel quartetto composto dal brasiliano, da Savona e Cabal a sinistra. Tanto lavoro sulle situazioni di gioco, spostando anche Kalulu terzino destro e sfruttando la presenza di Locatelli, mettendolo all’occorrenza anche in posizione di centrale difensivo. Dall’altra parte spazio a Vlahovic e Yildiz, che ha realizzato in partitella un gol molto bello accolto con un’ovazione dai tifosi, Douglas Luiz e McKennie, pienamente reintegrato. Statunitense che, nell’ultima parte dedicata alle ripetute, ha evidenziato una condizione ancora in divenire, per usare un eufemismo.
Intensità e contrasti
La palla, come promesso dal suo curriculum, resta comunque il perno su cui ruota il lavoro della Juventus di Motta. Al punto che spesso sono gli stessi portieri ad essere coinvolti negli esercizi: Di Gregorio, Perin e Pinsoglio sono stati chiamati a turno a svolgere funzioni chiave nella manovra della squadra, ad essere parte attiva della fase di costruzione. Anche se i perni centrali, almeno in questa seduta d’allenamento, sono stati Fagioli e Locatelli, a turno schierati come jolly nelle partitelle a campo e ranghi ridotti: il secondo ha confermato di essere in un ottimo momento, di poter realmente occupare ogni posizione in campo, escludendo quelle offensive, risultando un elemento chiave insieme a Cambiaso per il gioco di Motta. In attesa che Douglas Luiz, apparso comunque in buona condizione, entri definitivamente nei meccanismi di gioco, il tecnico punterà su di lui e sulla sua voglia di riscatto.
L’appuntamento di Verona
Già lunedì Motta dovrà confermare, dopo la carta a sorpresa Mbangula, di avere piena consapevolezza della rosa a disposizione. Mancheranno infatti Weah e Thuram, due dei protagonisti della vittoria all’esordio con il Como: per entrambi probabile che l’assenza perduri fino a dopo la sosta, costringendoli a saltare anche la partita con la Roma. Se al posto di Weah il candidato numero uno, al momento, sembra Cambiaso, che potrebbe essere avanzato inserendo Danilo come terzino destro, al posto del figlio di Lilian l’opzione più plausibile è la prima da titolare per Douglas Luiz. Non è da escludere che cambi anche il sistema di gioco, passando dal 4-2-3-1 al 4-1-4-1, con Locatelli centrocampista centrale e la coppia formata dal brasiliano e dal turco Yildiz dietro Vlahovic, apparso anche lui in buona forma. Con Mbangula e Cambiaso sulle fasce, in attesa che il mercato possa fornire a Motta gli ultimi innesti per il definitivo salto di qualità: da Gonzalez a Koopmeiners, passando per uno tra Sancho e Chico Conceicao.