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Juventus-Napoli, ultras azzurri insorgono contro il divieto di trasferta. Tar Piemonte accoglie ricorso di un papà che voleva portare il figlio alla partita

“La vostra prevenzione è la vera discriminazione”

Protesta degli ultras della Curva A e della Curva B del Napoli per il divieto di trasferta per la partita di oggi alle 18 a Torino con la Juve, deciso a ridosso della sfida all’Allianz. “La vostra prevenzione è la vera discriminazione”, si legge i un comunicato della frangia più calda del tifo partenopeo all’indomani della decisione della Prefettura di Torino di vietare la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Napoli e di annullare quelli già acquistati. Molti tifosi napoletani avevano già annunciato l’intenzione di raggiungere comunque Torino e per questo le forze dell’ordine sono in massima allerta.

Intanto il Tar Piemonte ha accolto il ricorso presentato da un tifoso napoletano che aveva acquistato il biglietto per assistere alla partita Juve-Napoli con il figlio. Nel provvedimento del Tar si legge, tra l’altro, che l’ordinanza del prefetto “consegue a scontri intervenuti tra tifoserie contendenti diverse da quelle coinvolte nell’incontro calcistico in questione”. Non è chiaro, tuttavia, se il decreto del Tar abbia una valenza generale, riguardi cioè tutti i tifosi, poiché il ricorso viene accolto “vista la personalità professionale del genitore ricorrente ed anche il suo isolamento con il figlio, non costituente un gruppo organizzato che potrebbe invece unitariamente fomentare risse tra tifoserie” e vista “l’incedibilità dei biglietti”.

Tornando alla durissima reazione del tifo organizzato, “mai ci saremmo aspettati di vederci vietato il diritto di assistere a una partita del nostro Napoli a poche ore dal fischio d’inizio”, lamentano gli ultras azzurri, “quando in tanti già erano pronti a partire dopo aver comprato da un mese ticket stadio e prenotato alberghi e mezzi di trasporto”. “Questo atto scellerato crea un precedente e deve preoccupare tutto il movimento ultras dello ‘stivale’ perché oggi è toccato a noi, ma domani può toccare a chiunque”. prosegue la nota, “quando c’è da ‘pagare’ lo facciamo sempre con estrema consapevolezza come d’altronde il nostro ideale impone. In questi anni hanno sperimentato sulla pelle del movimento ultras forme di repressione al limite della costituzionalità nel silenzio generale dei media, ma questa volta non ci stiamo. Sono trascorsi 6 giorni dalla gara di Cagliari e solo adesso, ad appena 24 ore dalla partita, ci viene negata la trasferta. Tutto ciò è vergognoso”.

Gli ultras del Napoli chiedono “ad alta voce che la stampa partenopea la smetta di cercare capri espiatori nella nostra città ma piuttosto lo faccia altrove, nei ‘poteri forti’ che continuano a falsare il gioco di cui siamo innamorati. Ora basta, siamo stanchi di subire passivamente decisioni schizofreniche. Incapaci e inetti, siete voi la rovina del calcio”.

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