TORINO – La prima Juve di Champions è stata una gioiosa macchina dal gol (3-1 al Psv) che ha meravigliato il pubblico dello Stadium, disabituato da anni a vedere la sua squadra giocare in Europa con questa felicità, questo spirito.
Yildiz sblocca la Juve
La Juve ha sofferto per venti minuti, durante i quali il Psv ha tenuto palla e punto qua e là (ma punture di spillo, niente più) e la timidezza bianconera sembrava venire la lontano. Ma alla prima occasione la polvere della memoria è stata spazzata via e il tappo alla bottiglia dello champagne è saltato: a dare via libera alle bollicine è stata l’allegria tecnica di Yildiz, che si è bevuto a colpi di finte Ledezma e poi ha pennellato un destro perfetto che ha carezzato il palo e strusciato la rete.
McKennie dà ragione a Thiago Motta
È stato il gol più giovane della storia europea della Juventus, che ha schierato la squadra dall’età media più bassa da quando partecipa alla Champions, ma in quell’attimo la gioventù ha smesso d’essere inesperienza, o timore reverenziale (non che il Psv sia una squadra di veterani, in ogni caso), ed è diventata entusiasmo, sfrontatezza. E tutto è capitato di conseguenza: dopo la rete che ha infiammato lo Stadium, avrebbero potuto segnare McKennie e Koopmeiners e poi l’ha fatto l’americano, la scelta a sorpresa di Motta, grazie a un inserimento che ha premiato l’iniziativa ostinata di Nico Gonzalez.
Dominio bianconero
Con il risultato in tasca, e il Psv annichilito e arrendevole (un solo fallo commesso in tutto il primo tempo), la Juventus ha preso a divertirsi, e a divertire, con i lunghi cambi di gioco da una parte all’altra del campo, i continui cambiamenti di posizione, specie tra Yildiz, Koopmeiers e Cambiaso, e la voglia di piacere e di farsi piacere quello che stavano facendo. La cifra tecnica della squadra adesso è altissima (e anche la panchina ne è ampiamente dotata) e giocare bene diventa più facile, ma ci sono dettagli che indicano come dietro ci sia anche del lavoro tattico: al gol di Yildiz, per esempio, ha dato un contributo decisivo Cambiaso, scattando senza palla sulla sinistra e distraendo Ledezma, che stava fronteggiando il giovane turco e ha finito per concedergli il metro libero fatale.
Nico Gonzalez chiude il conto
In avvio di ripresa è stato Nico Gonzalez a continuare la festa, sfruttando un assist di Vlahovic, l’unica cosa buona del serbo, che per il resto ha giocato una partita in distonia con quella della squadra. Qualche altro gol avrebbe potuto arrivare, ma questa Juve non sembra ancora armata di cinismo e così è invece arrivata la rete della bandiera olandese, propiziata da Bakayoko, l’unico all’altezza, e segnata dalla riserva Saibiri, con Danilo in ritardo e Kalulu fuori posizione. Così i bianconeri si sono anche tolti il dente dell’inviolabilità della porta: farlo quando non conta è davvero l’ideale.
Juventus-Psv 3-1 (2-0)Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio, Kalulu, Gatti (12′ st Danilo), Bremer, Cambiaso, Locatelli (12′ st Thuram), McKennie (30′ st Douglas Luiz), Gonzalez (24′ st Weah), Koopmeiners, Yildiz (24′ st Fagioli), Vlahovic (1 Perin, 23 Pinsoglio, 17 Adzic, 32 Cabal, 37 Savona, 40 Rouhi, 51 Mbangula). All. Thiago Motta.Psv (4-3-3): Drommel, Ledezma (41′ st Nagalo), Flamingo, Boscagli, Dams (32′ st Mauro Junior), Schouten, Til (17′ st Lang), Veerman (17′ st Saibari), Bakayoko, De Jong (32′ st Pepi), Tillman (24 Schiks, 51 Smolenaars, 21 Driouech, 26 Babadi, 28 Land, 33 Bresser). All. Bosz.Arbitro: Hernandez (Spagna).Reti: nel pt 21′ Yildiz, 27′ McKennie; nel st 7′ Gonzalez, 48′ Saibari.Angoli: 4-2 per il Psv.Recupero: 0′ e 3′.Ammoniti: nessuno.Spettatori: 40.417 (incasso non comunicato).