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Juventus, Tudor: “Convinti della Champions? Servono i fatti”. Recuperato Vlahovic

Spareggio all’Olimpico contro la Lazio per i bianconeri: “La convinzione è importante. Ma sono solo parole, fumo. Bisogna prepararsi bene”. Il serbo c’è, Gatti in panchina

Passato e futuro si intrecciano curiosamente nel sabato pomeriggio di Igor Tudor e della sua Juventus, attesa all’Olimpico dalla Lazio in quello che secondo molti è uno scontro diretto per la qualificazione in Champions. I bianconeri hanno il destino delle loro mani, visto che sono attualmente al quarto posto e vincendo le ultime tre, nella peggiore delle ipotesi, andrebbero a pari punti con la Roma, con cui sono in vantaggio nella differenza reti. Eppure, la convinzione e la voglia di qualificarsi alla prossima Champions non basta: “Sono convinto – spiega il tecnico croato -. Ma sono convinti tutti, tutte le squadre. Chiaro che lo siamo, poi c’è il campo e bisogna dimostrarlo lì. Tutti dicono che sono forti, la convinzione è importante. Sono convinto, ma sono solo parole, fumo. Bisogna prepararsi bene”.

Uno spareggio per la qualificazione in Champions

All’Olimpico andrà in scena quello che nel lessico calcistico si può definire uno “spareggio”, una “finale”, in cui il risultato determina, o quantomeno incide pesantemente, sull’esito di un percorso: “Si sa che questo è un giochetto da parte vostra – aggiunge Tudor sorridendo rivolgendosi ai giornalisti -, da sei-sette giornate che sento “finale, finale”. Ma se la vinci e poi perdi le ultime due? Tutti giocano per qualcosa, tutti vogliono vincere, sono tutte e tre partite uguali, da vincere. Questa è la più importante perché è la prima”. Match da affrontare con diverse assenze, visto che ai lungodegenti Bremer, Cabal e Milik, e ai ko di Kelly e Koopmeiners, si è aggiunto quello di Cambiaso. Anche se potrà contare su Vlahovic: “Dusan si è allenato tutta la settimana con noi, gli altri no a parte Gatti che ha fatto una parte piccola di allenamento quindi lo portiamo in panchina e vediamo”.

Le mancate risposte sul futuro e il passato laziale

Interrogato su quanto tempo ci vada per rivedere la Juventus, con interventi di mercato, e sui cali fisici, Tudor ha preferito non rispondere, evidenziando la problematica relativa al futuro ma anche le difficoltà a parlare apertamente del passato, specialmente per quanto riguarda la condizione fisica. Non si è sottratto invece nell’affrontare il passato alla Lazio: “Non ho mai parlato, ma dico solo due cose. Abbiamo fatto un gran lavoro, portando in Europa League una squadra in difficoltà, siamo arrivati secondi dietro l’Atalanta nelle ultime dieci giornate. Poi ho preso la decisione di andare via con serenità e gli auguro il meglio. Per domani la chiave è la prestazione della nostra squadra, forse la Lazio ha meno intensità del Bologna ma ha altre qualità: esperta, giocatori che stanno bene a Roma, hanno costruito un’identità. Bisogna stare attenti su tutto, concentrati su noi stessi”.

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