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Juventus, tutte le strade portano al gol: con David, Openda e Vlahovic, Tudor ha un attacco di lusso

I bianconeri non hanno preso Kolo Muani ma rinforzato il parco offensivo con quattro acquisti, incluso Zhegrova. Openda è l’uomo in più: può giocare il qualsiasi posizione

TORINO – Interrogarsi oggi se fosse meglio insistere con Kolo Muani, o perlomeno non fare quella retromarcia last minute, non ha più senso: adesso nella Juventus c’è Openda, un attaccante diverso che sa fare cose diverse e con l’unico difetto di quel margine di incognita che accompagna qualunque giocatore al battesimo della serie A e che deve essere integrato in una squadra abituata a pensare un calcio che non prevedeva la velocità e la potenza del belga, arrivato gli ultimi giorni di mercato da Lipsia per 40 milioni, da pagare tra nove mesi quando il prestito si trasformerà in acquisto a titolo definitivo.

Openda+Vlahovic meglio di Kolo Muani?

La Juve ha condotto una campagna trasferimenti strana, basata su due cardini: la necessità di ricomprare Kolo Muani e di vendere Vlahovic. È andata esattamente al contrario ma non è detto che il risultato finale sia peggiore di quello ipotizzato quando vennero impostati i piani dell’estate. Anzi. Openda ha caratteristiche differenti da quelle del parigino, ma paradossalmente si possono amalgamare meglio alla struttura offensiva bianconera. Con David, Zhegrova e il “riacquisto” di Conceiçao, tutte le novità juventine si sono concentrate nel reparto avanzato. Ne resta fuori il solo João Mário, che però è un esterno con caratteristiche più offensive che difensive, perciò risulta evidente dove e come la società abbia stabilito di potenziare la squadra, anche tenendo conto del fatto che l’uomo in più in difesa sarebbe stato Bremer.

Da David a Zhegrova, sei attaccanti di alto potenziale

Oggi il potenziale offensivo della Juve è oggettivamente notevolissimo, probabilmente il più possente dell’intera serie A. Non si tratta soltanto di addizionare le reti che i sei attaccanti bianconeri hanno segnato nell’ultima o nelle ultime stagioni, ma soprattutto di scandagliare le soluzioni che adesso Tudor può adottare per andare alla ricerca del gol, che adesso sono varie ed eventuali. Posto che il 3-4-2-1 di base ben difficilmente verrà intaccato, se non per apportare qualche modifica a gara in corso, in teoria i titolari sono David come centravanti e Conceiçao e Yildiz alle sue spalle, con il portoghese a pendere più verso destra e il turco tra il centro e la sinistra. Le alternative tattiche a disposizione

Openda, la spalla ideale per ogni centravanti

Vlahovic è l’alter ego naturale di David, come Zhegrova lo è di Conceiçao, anche se il kosovaro, rispetto al portoghese, è meno portato al dribbling e più all’imbucata verticale o al tiro, accentrandosi per portarsi la palla sul sinistro (dell’ex Lille, fermo da gennaio per la pubalgia, sono da verificare le condizioni fisiche). Openda è invece molto differente da Yildiz (e da tutti gli altri elementi del pacchetto avanzato), perché di fatto è una vera e propria seconda punta. A Lipsia è stato la spalla ideale del centravanti Sesko, per altro segnando molto di più del collega sloveno nel 2023/24, la stagione migliore della sua carriera. A Sesko, Openda ha aperto spazi e fornito assist (in tutto 18, nelle sue due stagioni tedesche), un mestiere che sa fare bene tanto quanto segnare e che ha svolto anche nel Belgio in coppia con Lukaku, anche se in nazionale la sua vena realizzativa non è granché (appena tre reti). Nella Juve parte teoricamente riserva, ma è destinato a giocare praticamente ogni partita perché dei sei attaccanti di Tudor è il più duttile, può partire da destra o da sinistra e fare anche il centravanti oltre che, come detto, l’attaccante d’appoggio in un ipotetico 3-4-1-2.

Le staffette di Tudor

In pratica Tudor può scegliere di presentare un attacco pesante con due attaccanti veri oppure alternare, come sta facendo, il segugio d’area David e il contropiedista Vlahovic, che a livello teorico funzionerebbe soprattutto con Zhegrova, il cui talento migliore è il lancio nello spazio: valga come esempio quello che nel Lille-Juventus mandò in porta David, poi come al solito implacabile al momento del tiro. Conceiçao è invece più utile nelle partite chiuse, perché il suo dribbling porta superiorità numerica o perlomeno procura calci di punizione: a Genova la Juventus ha vinto proprio sfruttando una palla ferma (un corner, nella fattispecie) e anche il primo gol contro il Parma, quello di David, era arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poi raddoppiò Vlahovic in contropiede, ribadendo tutta la potenzialità nella staffetta tra i due centravanti diversi.

Yildiz, il talento insostituibile

In tutto questo non abbiamo quasi citato Yildiz, ma per un motivo molto semplice: lui non ha né può avere un alter ego, nessun genio ce l’ha e il suo talento, la sua fantasia e la sua creatività saranno il cuore del gioco bianconero. Qualche volta, certo, dovrà tirare il fiato (dalle sue parti possono muoversi anche Koopmeiners e Miretti), ma c’è gente perfettamente in grado di non far sentire troppo la sua mancanza.

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