A mercato quasi chiuso, si può fare un bilancio della Juventus. A fronte dei malumori dei tifosi per un solo acquisto effettivo effettuato, Timothy Weah, sono stati risparmiati 70 milioni di euro, cioè più o meno ciò che chiedeva la proprietà visto che quest'anno mancheranno gli introiti della Champions League e che i conti erano in forte sofferenza.
Cristiano Giuntoli non ha potuto lavorare a colpi in entrata, ma ha dimostrato sagacia con quelli in uscita. Il risparmio, tra cessioni, ammortamenti e stipendi, è stato appunto di 70 milioni di euro; non solo, l'età media è scesa da 27 anni e 225 giorni del 2022-2023 a 25 anni e 227 giorni attuali. Dunque, rosa anche ringiovanita.
Il monte ingaggi è sceso dai 95 milioni netti della scorsa stagione agli 83,5 di questa. Grazie al non rinnovo di Di Maria e Cuadrado e al non riscatto di Paredes c'è stato un risparmio di 18 milioni netti. C'è poi Arthur, andato in prestito oneroso alla Fiorentina (2 milioni più bonus) e con il 40 per cento dello stipendio (di circa 6 milioni) pagato dai viola. Potrebbe non essere ancora finita: Kostic e Bonucci insieme guadagnano più di 9 milioni netti.
Dicevamo che a Juventus ha lavorato bene in uscita. Prima di Giuntoli, Manna aveva piazzato Kulusevski al Tottenham per 30 milioni, con una plusvalenza di 13. Denis Zakaria è stato venduto al Monaco per 20 milioni di euro; Rovella e Pellegrini sono passati in prestito alla Lazio, entrambi con obbligo di riscatto a determinate condizioni, molto facili da raggiungere, per un totale di 21 milioni di euro. Ranocchia all'Empoli è andato in prestito oneroso da 500 mila euro, De Winter al Genoa per 8 milioni con obbligo di riscatto condizionato.