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Juventus-Verona 2-0: Thuram e Koopmeiners danno un calcio alla crisi

Buona prova della squadra di Motta, che dopo aver rischiato nel primo tempo (gol annullato a Suslov) risolve la gara nella ripresa. Ora la vetta è lontana 6 punti

Torino – Dalla vergogna al sogno è un attimo, anche se in realtà i giorni tra lo sprofondo di Coppa Italia e il salto triplo che scaraventa la Juve nei dintorni della zona scudetto sono stati lunghi e faticosi. Non passavano mai. Però sono serviti, perché la vittoria sul Verona è stata stretta nel punteggio (2-0) ma larga nella sostanza, con tutta quella voglia bianconera di ripulire, cancellare, spazzar via le fallimentari coppe e trovare un modo per ricominciare, così da averne uno per sperare, visto che con il successo di ieri Thiago Motta e i suoi hanno ritrovato la tranquillità e anche l’ambizione. E persino un gol del neo-panchinaro Koopmeiners.

«La cronaca della gara»

Juve con il piglio giusto, ma le fragilità restano

La Juve ha giocato col piglio giusto, con l’evidente intenzione che più nessuno si vergognasse di lei. È però ancora una squadra fragile, perché alle folate di gioco scatenate dalla reazione nervosa (poteva non esserci?) hanno corrisposto certi scricchiolii dovuti all’insicurezza, tant’è che, prima che la partita entrasse nel vivo, Di Gregorio aveva dovuto sventare le minacce di Suslov e Sarr. E chissà cosa sarebbe successo se, all’ultimo secondo del primo tempo, un fuorigioco di Faraoni non avesse provocato l’annullamento dello stratosferico gol di Suslov, un ciclonico sinistro di stampo sudamericano: lo Stadium è stato sul punto di detonare, invece si è limitato ad accompagnare la squadra negli spogliatoi con fischi per altro del tutto immeritati, perché la Juve aveva giocato nel modo giusto, mettendoci rabbia e convinzione ma anche la volontà di muovere la palla velocemente, anche nello stretto. È mancata però precisione, ma perché mancava la serenità, compromessa da quell’inevitabile sottofondo di nervosismo che ha tolto leggerezza, spensieratezza. Un calciatore spensierato il pallone lo tratta meglio.

La splendida azione del gol di Thuram

La Juve ha avuto il merito di non farsi prendere dall’impazienza, anche quando la partita andava avanti e lei andava in calando: se nella prima parte Montipò aveva dovuto mostrar miracolo quattro volte (Thuram, Locatelli, Yildiz, McKennie), nel secondo i pericoli si sono dimezzati (Kolo Muani, Nico Gonzalez), ma anche il Verona ha smesso di controbattere (in verità aveva smesso da un po’), cosicché la Juve ha potuto continuare a insistere, nonostante il calo di intensità in campo e la crescita di diffidenza sulle tribune. Il gol è arrivato con l’azione migliore, un pentagono di passaggi rapidi (Yildiz-Locatelli-Kolo Muani-Locatelli-Cambiaso) che ha mandato al tiro Thuram, quello che aveva spinto Thiago Motta a dire «non sono incompetente» per giustificare quanto poco lo facesse giocare, in rapporto al rendimento che ha e che hanno altri, tipo Koopmeiners, entrato tra i fischi e uscito tra gli applausi grazie al gol del 2-0, un destro non irresistibile che però può diventare importante come effetto liberatorio.

Le scelte ancora insolite di Thiago Motta

Motta ha fatto scelte insolite anche questa volta: l’olandese, per esempio, lo ha messo a destra dove prima c’era Yildiz, che però ha giocato in maniera diversa dal solito, da fantasista e non da ala, muovendosi spesso dietro le punte o addirittura a sinistra, dove Nico Gonzalez si comporta da mediano, ma come attaccante da 40 milioni continua a non combinare niente. L’allenatore preferisce però tenerlo lì, dove a Firenze si era dichiarato a disagio. Altra cosa: la Juve ha portato spesso cinque o sei uomini in area (incluso Locatelli, non il più spregiudicato degli incursori), difatti la produzione offensiva non è mai stata così copiosa (27 tiri, di cui 9 in porta), come se dalla vergogna possa fiorire una squadra nuova.

Juventus (4-2-3-1) Di Gregorio 6.5 – Weah 6 (16’ st Alberto Costa 6), Gatti 6 (26’ st Kalulu 6), Kelly 6, Cambiaso 6.5 – Locatelli 7, Thuram 7.5 – Yildiz 7 (37’ st Mbangula 6), McKennie 6 (16’ st Koopmeiners 6.5), Nico Gonzalez 5 – Kolo Muani 6 (37’ st Vlahovic sv). All. Thiago Motta 6.

Verona (3-4-2-1) Montipò 7 – Dawidowicz 6 (1’ st Ghilardi 6.5), Coppola 6.5, Valentini 7 – Faraoni 6 (1’ st Oyegoke 5), Niasse 5, Duda 5.5, Tchatchoua 5.5 – Livramento 5.5 (11’ st Bernede 5.5), Suslov 6.5 (34’ st Kastanos sv) – Sarr 5.5 (41’ st Lambourde sv). All. Zanetti (in panchina Bertolini) 6.

Arbitro: Marchetti 6.5.

Rete: 27’ st Thuram, 45’ st Koopmeiners

Note: ammoniti Kelly. Spettatori 36.215.

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