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Juventus, Vlahovic: “Non so cosa sia successo a Torino. Esultanza? Una cosa mia”

Il bomber bianconero ha segnato contro la Svizzera, ma la sua Serbia è fuori dal Mondiale. Alla Rosea, Vlahovic parla anche del momento della Juve.

Dusan Vlahovic ha segnato il suo primo gol in un Mondiale, zittendo le critiche che gli sono piovute addosso nell'ultimo periodo con un'esultanza molto polemica: mano agli attributi prima e dito sulla bocca poi.

Purtroppo la Serbia è stata eliminata dalla Coppa del Mondo in Qatar, e ora Vlahovic tornerà alla Juventus dopo qualche giorno di riposo. Sarà un ritorno particolare per via di tutto quello che sta succedendo in casa bianconera, risucchiata nelle indagini per falso in bilancio della Procura di Torino.

Alla Gazzetta dello Sport, il centravanti serbo si esprime di questo argomento, non avendo però ben chiaro quanto sia successo:

"Non ho compreso bene cosa stia succedendo alla Juventus, vedrò quando torno in Italia. Dico solo che sono stato contento di avere Andrea Agnelli come presidente. Preoccupazioni? Io sono un giocatori, sono focalizzato sul campo. Non ho parlato con i compagni nella chat di squadra ma qualcuno della società mi ha chiamato. Mi hanno comunicato quello che è successo e avevo letto sui media. Se questo Mondiale sarà uno stimolo per la rincorsa Scudetto? Siamo a 10 punti dal Napoli che gioca un grandissimo calcio ma la Juve non molla mai. Lotteremo fino alla fine”.

A Vlahovic viene anche chiesto il significato della sua esultanza, che non è piaciuta a tutti:

"Fare il primo gol in un Mondiale è stata una enorme soddisfazione anche se non è servito a passare il turno, quindi adesso non significa nulla. L’esultanza? Niente di personale, è una cosa mia. Se credete sia una provocazione no, era solo per me… Abbiamo perso, torniamo a casa, le sensazioni non sono buone ma guardiamo avanti. A marzo torniamo in campo, dobbiamo provare a qualificarci all’Europeo. Come sto fisicamente? Sto bene, il dolore è diminuito tanto ma è presente ancora. Mi sento molto meglio, la sostituzione è stata una scelta del mister. Non è stato facile ma sto bene. Se ci sono rimpianti? Certo tanti non erano al top della forma ma non vogliamo trovare scuse, questo fa parte del lavoro: se sei in campo è perché sei pronto. Non cercheremo scuse, è andata come è andata. Mi aspetto sempre di più da me stesso, qui ero fuori da un mese e mezzo. È stata la mia prima da titolare da non so quanto…”.

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