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Kalulu: “Vincere il Mondiale per club vale più di una vacanza. Girerò il mondo a fine carriera”

Intervista al difensore francese che la Juventus ha riscattato dal Milan. “Siamo pronti per questo nuovo torneo, non sarà facile ma quando il pallone rotola passa tutto. La società ci ha chiesto di dare il massimo. Orgoglioso per l’esordio con la Francia”

WHITE SULPHUR SPRINGS – La Juventus si avvicina al debutto nel Mondiale per club: per la partita contro gli emiratini dell’Al Ain, in programma quando in Italia saranno le 3 della notte tra martedì e mercoledì, arriveranno a Washington anche l’azionista di maggioranza John Elkann e il nuovo dg Damien Comolli: la società ha espressamente chiesto alla squadra di non prendere sotto gamba questa competizione, che per altro può rendere guadagni a tre cifre, parlando in milioni. Lo conferma Pierre Kalulu, di fatto il primo acquisto della nuova dirigenza, che come mossa d’apertura ha riscattato per 14,6 milioni il difensore francese, che era in prestito dal Milan.

Kalulu, per lei cambia qualcosa adesso che è juventino al 100 per 100?

“Quando indosso una maglia, cerco subito di calarmi nell’ambiente e nella mentalità del club, indipendentemente dal mio legame contrattuale. Adesso lo dice anche la carta, che sono completamente della Juventus, ma io mi sentivo così già prima”.

Ha mai temuto che la Juve non la riscattasse?

“Ho sempre avuto fiducia nel mio lavoro, ma la decisione non era mia. Per me la cosa importante era guardarsi allo specchio sapendo di aver dato tutto”.

Siete pronti per questo Mondiale, che arriva in coda a una stagione per voi molto complessa?

“La definirei completa, più che altro. C’è ancora un passo da fare, vediamo dove ci porterà. Di sicuro, quando sei alla Juventus devi vincere ogni partita, ce lo ha ribadito John Elkann”.

È semplice riuscire subito a sintonizzarvi su questo ennesimo impegno che vi aspetta?

“Per essere onesti, non lo è. Ma quando cominceremo a giocare diventerà divertente: puoi essere stanco quando vuoi, però una volta che sei sul campo pensi solo a giocare al pallone, perché è quella la tua passione”.

Si è fatto un’idea di cosa vi aspetta?

“Ci confronteremo con un calcio differente, diciamo un calcio nuovo. Sarà molto interessante. Penso che questo torneo sia molto importante: è per club, certo, ma è comunque un Mondiale e noi siamo felici di essere i primi a giocarlo. La società ci ha chiesto di fare il meglio. Dobbiamo prendere slancio dalla qualificazione alla Champions, abbiamo bene in testa come giocare, portando rispetto a ogni squadra che incontriamo: possiamo vincere ma dobbiamo provarlo. Tudor ha sottolineato quanto importante sia questa prima partita, affrontiamo una squadra di un’altra parte del mondo e le incognite sono tante”.

Il Mondiale punta a disputarlo anche l’anno prossimo, visto che Deschamps l’ha appena fatta esordire nella Francia?

“È stato uno step molto importante, la Nazionale è molto diversa dal club, è il punto massimo che un calciatore può toccare. E se poi penso al bambino che ero, è un’emozione enorme rappresentare un Paese intero di fronte ai miei genitori e ai miei amici”.

Durante il ritiro con la Francia, Kolo Muani le ha detto se resterà alla Juve?

“A dire il vero lui mi dice pochissime cose sul mercato, non ne vuole parlare mai. L’importante è che faccia gol e che in squadra ci sia quella competizione che ti spinga a dare il massimo”.

Si aspettava che il Psg ricominciasse qui come aveva finito a Monaco?

“Sì, perché è normale che prendesse slancio da quella finale impressionante. Sono pieni di fiducia in loro stessi. Non mi aspettavo un 4-0, ma una squadra forte così sì”.

Rinuncerebbe alle vacanze, in cambio di arrivare in finale al Mondiale?

“Sì, certo, i titoli restano, le vacanze invece posso farle anche dopo. Il giro del mondo può aspettare fino a fine carriera”.

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