Il 25enne Kim Min-jae ci ha messo poco per diventare un nuovo idolo di Napoli, raccogliendo la pesante eredità del 'Comandante' Koulibaly accasatosi al Chelsea: "Non potevo immaginare che sarebbero arrivati questi risultati, il nostro obiettivo è riscrivere la storia del Napoli e i 12 successi di fila dicono che siamo sulla strada giusta. So che la città aspetta lo Scudetto da più di trent'anni e sono certo che lo conquisteremo se saremo in grado di giocare sempre così. In Champions bisogna invece vivere alla giornata. Sto cercando di adattarmi al vostro calcio e di ascoltare le indicazioni di Spalletti, ma ho molto da imparare. La lingua italiana è difficile e rappresenta ancora un ostacolo, conosco le parole base per comunicare: "sali, scappa, destra, sinistra". Koulibaly è stato una leggenda del Napoli e per me sostituirlo è una grande responsabilità".
L'intervista a Repubblica racconta alcune sfaccettature dell'ex Fenerbahce, come per esempio il legame con la Corea del Sud: "Sono nato a Tongyeong, città sul mare che si affaccia con tre lati sul Golfo ed è ribattezzata la 'Napoli' coreana. Mi sembra di essere tornato alle mie origini e il traffico non è peggiore di quello di Seul. Con il mio Paese ho un legame forte: ogni giorno devo tenere un paio d'ore di lezioni su Zoom ai calciatori amatoriali, perché sono esonerato dal servizio militare in quanto sportivo. Disputare il Mondiale è una grande conquista, perché ho saltato quello in Russia causa infortunio".
La Serie A resta comunque al centro dei suoi pensieri: "Non siamo favoriti, la squadra da battere è la Juventus. A quest'esperienza domando continuità, crescita professionale e sogni: arriveranno momenti difficili, ma vincere un titolo sarebbe fantastico".