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Kolo Muani, Conceiçao e Cambiaso, le riserve di lusso della Juve che fanno scontento Tudor

L’allenatore bianconero deluso dall’impatto dei panchinari contro Roma e Lecce: l’azzurro è distratto dal City, il portoghese nervoso e il francese difficilmente resterà

Quando un allenatore sceglie una formazione tipo, e Tudor l’ha scelta, battezza 11 titolari sicuri e magari un dodicesimo e un tredicesimo uomo. Gli altri si prendono invece lo stigma della riserva, raramente brillano per buonumore, qualcuno reagisce con spirito di rivalsa, qualche altro si lascia andare: è a questi ultimi che sabato sera il croato si è rivolto, affrontandoli a caldo già nel chiuso degli spogliatoi, a Juve-Lecce appena terminata.

Tudor bacchetta i giocatori entrati dalla panchina

“Non mi è piaciuto chi è entrato, l’ho detto prima a loro e lo ripeto in pubblico. Capisco che possano avere delle scuse, sono stato calciatore anch’io, ma bisogna crescere in fretta e cambiare modo di pensare, perché con le cinque sostituzioni il calcio non è più come prima”. Il confine tra titolari e riserve si è in effetti molto assottigliato anche se non nella testa di molti calciatori, che faticano ad accettare lo status ibrido del part-time, specie se fino a non molto tempo prima erano inamovibili (Kolo Muani, Cambiaso) o in rampa di lancio, come Conceiçao, mentre adesso sono scivolati ai margini. Non hanno evidentemente reagito benissimo, a giudicare dalla mollezza con cui sono entrati contro il Genoa, una mollezza simile a quella che il francese e l’azzurro hanno dimostrato pure a Roma, in quella mezzoretta scarsa che sono stati chiamati a giocare.

Tudor dà poco spazio ai panchinari

Tudor, per altro, non sta sfruttando fino in fondo le sostituzioni né dà l’idea di usarle come un contentino: al debutto contro il Genoa ne ha ordinate tre (di cui una, Kalulu per Gatti, obbligata) e all’Olimpico quattro, mentre soltanto sabato contro il Lecce le ha fatte tutte e cinque anche se due (Cambiaso per McKennie e Weah per Koopmeiners) sono dipese dai problemi fisici di chi è uscito e l’ultima (Savona per Yildiz) è arrivata proprio agli sgoccioli. Non c’è stato insomma molto spazio per chi fin qui non è stato tra i tredici titolari e il contraccolpo s’è visto specialmente su tre giocatori che, per un motivo o per l’altro, rischiano di essere protagonisti del mercato in uscita.

Kolo Muani convinto da Motta, ora ha perso il posto

Cambiaso non è stato più lui da quando ha saputo della corte del Manchester City, mentre i due in prestito sembrano avere la testa lontanissima dalla Juventus, soprattutto Kolo Muani, per il cui arrivo Thiago Motta si era esposto in prima persona (“È stato lui a convincermi”, disse il francese): con il cambio di allenatore il centravanti, che non segna dal 7 febbraio, ha perso il posto e anche la voglia di restare, tant’è che le trattative con il Psg si sono interrotte e ancora nemmeno si sa se parteciperà al Mondiale per club con la maglia dei parigini o quella bianconera.

Conceiçao, riscatto in bilico

Un discorso analogo riguarda Conceiçao, che in America potrebbe andarci tanto con il Porto, proprietario del suo cartellino, quando con la Juve, dove è in prestito, benché lui non abbia troppa voglia di tornare alla base e preferirebbe restare a Torino, anche se il club bianconero non sembra più orientato a spendere i 30 milioni necessari per il riscatto. Così Chico è nervoso e le rare volte che gioca lo si nota.

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