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Kolo Muani, dal treno perso a Vicenza alla finale Mondiale: chi è il nuovo attaccante della Juve

Il francese, arrivato in prestito dal Psg, aveva l’Italia nel destino. Nel 2015, a 16 anni, non superò un provino a Cremona. Con i veneti sembrava tutto fatto ma il padre lo richiamò a casa per la scuola. La svolta in Germania con l’Eintracht, l’errore all’ultimo minuto del supplementare nella finale in Qatar contro l’Argentina

L’Italia è sempre stata nel destino di Kolo Muani, il nuovo attaccante della Juventus arrivato dal Psg. L’interessamento della Vecchia Signora, concretizzatosi nelle scorse ore con il prestito secco dal club francese, ha solo reso reale ciò che, per tanti anni, il centravanti ha sfiorato e accarezzato senza riuscire mai, per volontà sua o altrui, ad afferrare. Nato a Bondy, più che un sobborgo di Parigi un laboratorio per grandi attaccanti, in cui sono nati e cresciuti calciatori come Mbappé e Ikone, nella sua ancora breve carriera ha sfiorato la Cremonese, conquistato per pochi giorni il Vicenza, rifiutato il Milan. Da oggi vestirà per sei mesi la maglia bianconera: l’Italia continua ad essere nel destino di Kolo Muani, seppur a tempo determinato.

Cremonese e Vicenza, l’incredibile storia di Kolo Muani

Fin da ragazzino, Kolo Muani ha sempre sognato di diventare un calciatore. Per realizzare il suo sogno, ha iniziato a muovere i primi passi nel Villepinte, una delle squadre della sua città, mettendosi in evidenza e attirando le attenzioni di alcuni club italiani. Nel 2015, quando aveva 16 anni, arrivò la chiamata della Cremonese: un provino per entrare in prima squadra, allora impegnata in Serie C. Un po’ per l’emozione e un po’ per la giovane età, Randal non convince ma non si abbatte: pochi giorni dopo, infatti, arrivò la proposta del Vicenza, in Serie B, di fare la preparazione estiva con loro. La svolta sembrava dietro l’angolo, visto che i veneti erano pronti a fargli firmare un contratto e la carriera professionistica di Kolo Muani sembrava pronta a partire. Tutto fatto? Neanche per idea, perché mentre si avvicinava l’inizio della stagione, parallelamente anche la scuola bussava alla porta del nuovo attaccante della Juventus. “A settembre inizia la scuola, devi tornare a casa, non voglio sentire storie”, fu il diktat insindacabile del padre, che capì le difficoltà del figlio, raccontato poi anni dopo in un’intervista: “Non stavo bene, mi mancava casa, non avevo amici e sinceramente non ero entusiasta all’idea di firmare. Mio padre mi vide triste e mi riportò a casa”. I sogni italiani dovevano tornare nel cassetto, almeno per un po’.

L’offerta del Milan, la scelta tedesca di Kolo Muani

Tornato in Francia con la testa bassa e il morale sotto i tacchi, non si è arreso continuando a giocare tra i dilettanti e mettendosi in evidenza, al punto che il Rennes decise di testarlo, ricevendo però un altro rifiuto. La vera sliding door arrivò a Nantes: i “canarini” lo inserirono nel settore giovanile, facendolo poi giocare in prima squadra in Ligue 1. I risultati furono eccezionali e alla scadenza del contratto, nel 2021, le offerte non mancavano: le due più interessanti sul tavolo arrivavano dalla Bundesliga, dall’Eintracht Francoforte, e dalla Serie A, con il Milan, che lo voleva come alternativa a Giroud. La scelta di Kolo Muani fu di accasarsi in Germania, proseguendo nel filone di decisioni che lo pone in antitesi al suo concittadino e coetaneo Mbappé: da tifoso del Milan, la scelta dell’attuale centravanti del Real Madrid sarebbe stata completamente diversa. In Germania esplose definitivamente, mettendo a segno 26 gol e distribuendo 17 assist in 50 partite: numeri che attirarono l’attenzione del Psg di Mbappé, ancora lui, che negli ultimi istanti del calciomercato del 2023 versarono 90 milioni di euro nelle casse del club tedesco facendo firmare un quinquennale all’attaccante.

Il gol al Mondiale in Qatar

I tempi di Vicenza, della scuola davanti al calcio, dei rifiuti erano ormai alle spalle, sommersi da gol e assist, da attestati di stima e da milioni di euro, per il cartellino e di stipendio. Stabilmente nella Francia Under 21, nell’autunno del 2022 il destino gli sorrise un’altra volta: l’infortunio di Nkunku gli aprì le porte della nazionale maggiore. Deschamps lo portò con sé in Qatar, facendolo esordire subito: alla seconda presenza, entrato in campo al 79’ al posto di Dembelé, segnò al primo pallone toccato contro il Marocco, siglando il terzo gol più veloce di sempre per un subentrato.

Da centravanti ad attaccante esterno

Un po’ per le aspettative e un po’ per il carattere, a volte indolente, in carriera non ha sempre brillato: nato centravanti, con il passare degli anni si è trasformato in attaccante esterno, ruolo che si adatta maggiormente alle sue caratteristiche tecniche e psicologiche. Quando è lontano dal gioco si eclissa, mettendo in mostra i suoi limiti caratteriali, che Motta dovrà limare mettendo di contro in evidenza le sue grandi doti fisiche e tecniche: alto 187 centimetri, ha già esperienza in Champions League, in nazionale (27 presenze e 8 gol). Toccherà a lui risolvere parte dei problemi in attacco della Juventus, da esterno o da punta centrale: anni dopo il primo tentativo, Kolo Muani torna all’assalto dell’Italia.

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