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Kolo Muani per guarire l’attacco, la Juve guarda già oltre Vlahovic

Il francese sbarcato in prestito dal Psg è più utile al gioco di Motta. Sabato l’esordio contro il Milan

Randal Kolo Muani arrivò a tanto così dal diventare l’uomo del destino, quel giorno in Qatar in cui sbagliò (o anzi no: Dibu Martinez fece la parata del secolo) il gol che avrebbe deciso la finale mondiale più incredibile della storia. Non segnò il 4-3, l’Argentina batté la Francia ai rigori, lui si guadagnò un ingaggio (lauto: 8 milioni l’anno) a Parigi come gregario del suo concittadino Mbappé finché il destino s’incarnò in Luis Enrique, l’uomo che si diverte a polverizzare i giocatori che la sua ricchissima società gli compra. Mbappé o non Mbappé, al Psg Kolo Muani è diventato ornamentale (come Gonçalo Ramos, come Skriniar, come Ugarte che è già partito) ed è anche per questo che ieri ha preso un aereo per Torino, cercando un futuro nuovo. Arriva in prestito secco, aveva molte possibilità ma ha scelto la Juve, mentre oggi Parigi accoglierà il suo successore, Kvaratskhelia: chissà che mire ha su di lui l’intransigente Lucho. Auguri.

Cosa cambia con l’arrivo di Kolo Muani

Con Kolo Muani la Juve migliora, non ci sono dubbi, anche se il suo arrivo finirà per sottrarre tempo a Vlahovic, o magari proprio per quello. Dati gli infortuni in serie di Milik, Thiago Motta non ha mai avuto un centravanti di riserva, ha adattato ali (Nico Gonzalez, Weah, Yildiz) o centrocampisti (Koopmeiners, McKennie) e talora la squadra ha persino giocato meglio, tipo martedì a Bergamo, quasi preferisse avere attaccanti che pendolano, svariano, attaccano la profondità da fronti diversi invece di una punta di riferimento da innescare ma con cui non dialogare: per le partite da contropiede, o pezzi di partite in cui si può giocare così, Kolo Muani è perfetto, con la sua cavalcata da purosangue e la capacità di divorare gli spazi.

Alternativa a Vlahovic

È insomma più un’alternativa a Vlahovic che un suo complemento, e se è vero che può fare anche l’attaccante laterale o la seconda punta, è vero pure che Motta con due punte non gioca (a meno che non siano “finte”, come a Bergamo) e che le sue ali hanno caratteristiche completamente diverse da quelle del nuovo acquisto, che non dribbla ma percuote e si accentra quando la porta è vicina mentre si allarga quando è lontana, al contrario di quanto in genere fanno gli esterni bianconeri.

Vlahovic torna ad allenarsi

La questione è dunque chiara: quanto spazio verrà portato via a Vlahovic? E, soprattutto, quanto ne avranno uno e l’altro nel futuro juventino? Il serbo dovrebbe tornare ad allenarsi oggi, dopo nove giorni in cui ha dichiarato un dolore che non ha trovato nessun riscontro negli esami clinici. Dusan è un problema, ormai lo sanno tutti, e i suoi manager stanno cercando di capire se esistano sbocchi di mercato, benché in due anni non ne abbiano scovati: ha un stipendio (12 milioni) che raffredda in partenza l’interesse dei più, a maggior ragione se riferito a un giocatore che in campionato ha segnato appena tre gol su azione e che sembra ideale per un club di secondo livello, non per un top.

In prestito fino a giugno

Kolo Muani, dunque, può essere non soltanto un rattoppo per i prossimi cinque mesi, ma un investimento di prospettiva se da qui a giugno si stabilirà un feeling reciproco con allenatore, società, ambiente. Oggi i costi di Kolo Muani sono proibitivi, perché il Psg lo prese dall’Eintracht per 95 milioni e in estate non potrebbe venderlo per meno di 60. La Juve potrebbe però rinegoziare il prestito e fissare il riscatto nel 2026, quando, dopo un altro di anno di ammortamento, ai parigini basterebbe incassare una quarantina di milioni per evitare la minusvalenza. A quelle condizioni potrebbe essere un affare, mentre Vlahovic è ormai a meno di un anno e mezzo dalla scadenza del contratto.

Le mosse della Juve in difesa

Ieri la Juventus ha accolto anche il ventunenne Alberto Costa, preso dal Vitoria Guimaraes per 12,5 milioni più altri 3,8 tra oneri accessori e bonus: è un terzino destro che si alternerà a Savona, mentre per il centrale bisogna ancora aspettare. Giuntoli non ha perso la speranza di arrivare ad Araujo, che il Barcellona sta facendo di tutto per convincere a restare, e tiene aperta la pista Tomori. La prima scelta rimane in ogni caso Hancko (è mancino e può fare anche il terzino sinistro), ma il Feyenoord non lo cederà fino alla fine del girone di Champions, perché mira ai play-off: a quel punto resteranno tre giorni alla chiusura del mercato, e allora chissà.

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