Per capire se siamo di fronte alla rinascita di Koopmeiners, bisognerà attendere ancora un po’. Nonostante la buona prestazione con lo Sporting Lisbona, ancora una volta in posizione di difensore di sinistra, siamo solo a due segnali positivi dopo un anno e mezzo di incertezze, di passaggi a vuoto, di delusioni. Eppure, proprio il cambio di ruolo, voluto da Spalletti che ha ripescato dal passato tecnico dell’olandese, l’ha rivitalizzato dandogli sicurezza e mettendolo nelle migliori condizioni per esprimersi. A differenza del passato: “Ne ho parlato anche con il club – ha raccontato in mixed zone dopo il pareggio per 1-1 in Champions – quando giochi in una posizione che non ti appartiene, non puoi rendere al meglio”.
Koopmeiners: “Non sono Yildiz né Conceicao”
Il riferimento diretto è alle decisioni di Tudor, ma anche al passato, perché con Motta l’olandese giocava avanzato. Proprio come nella partita di Vila-Real: “Ho giocato anche in una posizione che non era la mia. Giocavo avanti, come giocano Conceicao o Yildiz: ma io non sono né Conceicao né Yildiz”. Parole inaspettate da parte dell’ex Atalanta, che non ha rinunciato ad esprimere i suoi dubbi sull’utilizzo precedente: “Adesso gioco in un ruolo in cui posso esprimere la mia qualità, posso aiutare la squadra”.
Il massimo impegno anche con Tudor
La critica di Koopmeiners riguarda principalmente la capacità di esprimere il potenziale in un ruolo non suo. Un periodo difficile, in cui però non è mai mancato l’impegno: “Sicuramente ho dato il 100%, ho aiutato la squadra, ma quando giochi in una posizione che non è la tua, è tutto più difficile”. Oggi però lo scenario è diverso, con l’arrivo di Spalletti la squadra sembra rigenerata. Anche se servirà tempo per definire “guarita” la Juventus, la sensazione è che la strada imboccata possa essere quella giusta: “C’è una nuova energia, questo è molto importante. Giochiamo di più, in un altro modo. Devo dire che in ogni caso la responsabilità è anche la nostra: non possono mai mancare il cuore, l’energia per giocare. La responsabilità, in questo cambio, è anche noi. Non è che non abbiamo fatto il 100%, ma ci sono dei dettagli che dobbiamo fare meglio”.
La parabola di Koopmeiners alla Juventus
Arrivato con l’etichetta di acquisto dell’estate, Koopmeiners non ha mai reso per quanto ci si aspettasse. Prima con Motta è stato frenato da un’estate passata a fare braccio di ferro con l’Atalanta, saltando la preparazione e accusando dei problemi fisici durante la stagione, quindi quest’anno con Tudor non ha mai trovato la continuità, tecnica e tattica, per poter rendere al meglio. La partita contro il Villarreal è stata una delle tante in cui è stato oggetto di esperimenti tattici: ha giocato praticamente in tutti i ruoli, come un gregario qualsiasi. Fino all’arrivo di Spalletti: “Sicuramente devo fare meglio, voglio aiutare la squadra, ma in questo momento mi sento molto meglio, mi sento molto a mio agio. Perché questa è una posizione in cui posso fare veramente il mio gioco. La prestazione è stata molto positiva, sono in crescendo. In Champions la classifica è un po’ complicata, con tre punti in quattro partite. C’è ancora tutto il tempo per rimediare, però sono pochi”. Un obiettivo alla portata, specialmente con un Koopmeiners in più.
