Lukaku chiama, Kvaratskhelia risponde. Mancavano all’appello solo loro due ed è dunque ancora più importante che si siano svegliati insieme nella dolcissima serata di San Siro, che ha allargato nella maniera più entusiasmante e ruggente gli orizzonti stagionali degli azzurri. La capolista s’era infatti arrampicata lassù soprattutto grazie alla solidità della sua difesa (la migliore del campionato, con soli 5 gol subiti nelle prime 10 giornate) e alla ritrovata attitudine alla sofferenza di Di Lorenzo e compagni: i veri marchi distintivi della concreta gestione targata Antonio Conte, premiata anche martedì sera contro il Milan dal settimo clean sheet stagionale. Ma il tocco di classe in più lo hanno regalato i nuovi gemelli del gol, reagendo alle accuse con una dimostrazione di forza che spalanca al gruppo dei confini fino all’altro ieri non immaginabili. Il belga e il georgiano, già coppia fissa durante i ritiri nelle partite alla “Playstation”, stanno imparando a sfruttare al meglio le loro affinità pure in campo e possono diventare di questo passo l’ago della bilancia addirittura per puntare allo scudetto. «Rivincerlo non è impossibile, ci proveremo», ha lanciato senza paura la sfida KK, al quinto centro personale in Serie A e da ieri più vicino al rinnovo del contratto fino al 2029. Positivo l’incontro a Milano tra il ds Manna e il manager Jugeli: c’è la volontà da entrambe le parti (che si rivedranno presto) di trovare un accordo. Big Rom è salito invece a quota 4 e preferisce rispondere coi fatti alle premature critiche ricevute. Intanto la sua forma cresce e rischiano di essere dolori per chi dovrà fermarlo.
Giù la maschera. I successi di seguito del Napoli in campionato sono diventati 5 e adesso non regge più nemmeno il paravento del calendario favorevole, che aveva permesso alla capolista di prendere in largo in classifica quasi a fari spenti. «Non è mai banale vincere a San Siro, bravi tutti», ha infatti derogato al suo silenzio anche Aurelio De Laurentiis, sottolineando il valore molto speciale del blitz compiuto dagli azzurri sul campo del Milan. È stato un risultato spartiacque e ne ha dovuto prendere atto in qualche modo pure Antonio Conte, senza peraltro rinunciare del tutto al suo ruolo di pompiere. «Non è mai stata nostra intenzione nasconderci ed essere così in alto ci rende ovviamente orgogliosi, in primis perché nessuno lo avrebbe mai immaginato all’inizio della stagione. Ma la nostra era e resta lo stesso un’annata di rincorsa, visto che siamo ripartiti da un decimo posto. Ritornare in Europa dalla porta principale della Champions è l’obiettivo che ci siamo prefissi, con la consapevolezza di dover lottare per raggiungerlo con almeno altre cinque squadre. Siamo contenti in questo senso di aver messo un po’ di fieno in classifica», ha tirato le somme senza enfasi il tecnico pugliese, continuando a tenersi strategicamente alla larga dalla parola scudetto. «Godiamoci questi bei momenti senza eccessi. I napoletani devono sapere che stiamo lavorando giorno e notte per renderli orgogliosi di noi. Vivo la passione che ci circonda come una enorme responsabilità».
Ma la pentola in ebollizione e Conte con i 25 punti conquistati in 10 giornate sta già mettendo alla frusta le dirette concorrenti, costrette a stringere i denti per non perdere troppo terreno. Enormi i meriti dell’allenatore leccese, che dopo il blitz di San Siro si prepara a vincere pure le scommesse fatte in estate per acquistare Lukaku e trattenere Kvara. Ieri è stata una giornata importante per il rinnovo del georgiano (l’accordo è più vicino, dopo l’incontro del suo manager col ds Manna) ed è un’altra nuvola che sta per essere finalmente spazzata via dell’orizzonte azzurro. Big Rom invece si è goduto come tutti i suoi compagni un giorno di meritata vacanza e metterà da oggi nel mirino l’Atalanta. I gemelli del gol vogliono fare il bis al Maradona.