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La coppa per l’Europa, Milan e Bologna inseguono un trofeo che vale doppio

All’Olimpico la finale che garantisce anche la qualificazione all’Europa League. Diretta su Canale 5 alle 21

Fame e spensieratezza. L’obiettivo è lo stesso, diverso è lo spirito con cui Milan e Bologna arrivano alla partita che vale la Coppa Italia e il pass per la prossima Europa League. Nell’elettrica giornata romana, tra la visita al Quirinale da Mattarella e il sopralluogo all’Olimpico, Conceiçao ha scelto di sottolineare consapevolezza e storia del Diavolo, mentre Italiano faceva leva sulla serenità dei rossoblù. «La Coppa è un regalo da scartare», ha detto il capitano De Silvestri, mentre il suo collega Maignan ha dettato la linea: «Sappiamo quanto è importante vincere le finali». Emozioni che fotografano l’annata delle due squadre: esaltante per il Bologna, deprimente per il Milan, mai in corsa per lo scudetto e sbattuto fuori dalla Champions dal Feyenoord. La Coppa Italia, negli anni d’oro quasi snobbata, è diventata così uno snodo cruciale.

Conceiçao a caccia del secondo trofeo in cinque mesi

Vincendo il secondo trofeo in cinque mesi (al club rossonero non succede dal 2007/2008), Conceiçao rafforzerebbe ulteriormente la sua posizione. Anche ieri ha ripetuto un concetto espresso più volte, a fine stagione parlerà della sua esperienza in rossonero senza compromessi: «È una promessa o una minaccia? Nessuna delle due», ha risposto il tecnico portoghese. Gli scenari sul suo futuro sono aperti: se anche gli chiedessero di restare, lui potrebbe scegliere di fare un passo indietro, chiudendo con due titoli in più nel curriculum. Qualcosa si capirà già stasera, ma la soluzione del rebus arriverà a fine maggio, a campionato concluso (stesso periodo in cui verrà nominato il nuovo direttore sportivo, D’Amico resta il candidato numero uno al seggio vacante).

La pressione sul Milan

Nove coppe vinte in carriera, ieri Conceiçao si è avvicinato alla decima, posizionata accanto a lui nella pancia dell’Olimpico mentre sul prato Chiara Galiazzo faceva le prove dell’inno nazionale, ma non l’ha mai guardata: «Questa pressione fa parte della storia del Milan. C’è adrenalina, nello sport non c’è paura. È stato molto difficile lavorare in questi mesi, noi viviamo di risultati». Maignan ha aggiunto: «Tutto quello che è successo prima non conta, conta solo domani».

Bologna, l’ultima coppa 51 annni fa

Il Milan non porta a casa il trofeo di Lega dal 2003, sono passati 22 anni. L’attesa del Bologna è ancora più lunga: ultimo successo nel 1974, 51 anni fa. Italiano, tre finali perse in due anni alla Fiorentina, ha allontanato i cattivi ricordi, compresa la sconfitta di venerdì nel prologo con il Diavolo: «Abbiamo staccato la spina alla fine. Ma in Coppa sarà un’altra storia, sugli spalti ci saranno 29.303 animali rossoblù affamati come noi per portare a casa questo trofeo». Recuperati Holm, Odgaard e Ndoye, che saranno in campo dal 1’, Dallinga favorito su Castro che ha ancora dolore al piede. Il Milan ritrova Leao e con ogni probabilità Fofana, fermato da un problema al piede ma ieri in gruppo nella rifinitura sotto il diluvio all’Acqua Acetosa. In attacco pronto Jovic, Gimenez partirà dalla panchina.

In tribuna non ci sarà il Presidente Mattarella, che anche quest’anno nonostante la visita delle squadre al Quirinale ha declinato l’invito, ma l’Olimpico sarà pienissimo. Una notte da campioni, che vale una stagione.

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