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La Fifa introduce il gesto anti-razzismo: al primo segnale braccia incrociate durante la gara

Il “No racism gesture” debutterà in occasione della Coppa del Mondo femminile Under 20 al via in Colombia

Un gesto anti-razzismo per segnalare gli episodi discriminatori durante le partite. Basterà incrociare le braccia all’altezza del polso per richiamare l’attenzione dell’arbitro. Il “No racism gesture”, introdotto lo scorso 17 maggio nel corso del 74esimo Congresso della Fifa a Bangkok, debutterà in occasione della Coppa del Mondo femminile Under 20 al via in Colombia oggi, 31 agosto e darà la possibilità a giocatrici, arbitri e dirigenti di prendere posizione contro il razzismo. La procedura prevede tre fasi, distinte in ordine di gravità.

Se una giocatrice fa il gesto anzi-razzista si aprono tre fasi

Nel primo caso, dopo la segnalazione o il riscontro di una violazione, l’arbitro deciderà se interrompere o meno la partita. A quel punto seguirà un annuncio per informare i tifosi dei motivi dell’interruzione. Se l’episodio non dovesse cessare, scatta la fase due: la sospensione del match. In questo caso, l’arbitro inviterà le calciatrici a rientrare negli spogliatoi. Se anche stavolta le discriminazioni dovessero continuare, si procederà al definitivo abbandono della partita, ma solo dopo aver consultato le autorità e gli esperti competenti. Il gesto “No al razzismo” sarà attuato in tutte le competizioni Fifa e tutte le associazioni a lei affiliate hanno accettato di renderlo obbligatorio, assicurandone l’applicazione in tutto il mondo.

Infantino: “Il razzismo si combatte tutti insieme”

“Combattere il razzismo è qualcosa che dobbiamo fare tutti insieme”, ha dichiarato il presidente della Fifa Gianni Infantino. “L’attuazione del gesto ‘No Racism’ alla Coppa del Mondo Under 20 femminile è un primo passo fondamentale per responsabilizzare le giocatrici. Non vediamo l’ora di vedere questo gesto diffuso in tutto il mondo per ottenere il massimo effetto. Dobbiamo tutti collaborare con i governi e le autorità di polizia per far sì che vengano inflitte conseguenze a coloro che minacciano di rovinare il nostro sport con il razzismo. Ora stiamo agendo in modo risoluto e inequivocabile”, ha concluso il numero uno del calcio mondiale.

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