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La Juve e il sogno scudetto, Allegri non si nasconde

Dopo l’ottava vittoria consecutiva, ottenuta contro l’Udinese, il tecnico livornese non allenta la pressione sulla squadra: “Dobbiamo continuare ad alzare l’asticella, il campionato si deciderà negli ultimi mesi”.

A vedere Max Allegri agitarsi e urlare in panchina nei minuti finali della partita contro l'Udinese dopo il gol di Danilo ai tifosi della Juventus saranno venuti in mente i bei tempi, quelli della Juve poco spettacolare, ma cinica e concreta, abituata a vincere di misura e a inanellare risultati positivi.

Tempi che sembrano tornati, e allora pazienza per la qualità del gioco non eccelsa, sottolineata dai fischi del popolo bianconero all'intervallo, e per una classifica che inizia a farsi interessante, ma non ancora abbastanza per chi è abituato a vincere.

Al termine del match contro l'Udinese, ottavo successo consecutivo per la Juventus, Allegri, intervistato da Dazn, ha provato a dribblare le prevedibili domande sul possibile reinserimento nella corsa allo scudetto, nonostante la sfida di venerdì in casa del Napoli sembri arrivare apposta per chiarire le chances reali dei bianconeri: "Dobbiamo alzare l'asticella a livello di prestazioni, perché a Cremona non abbiamo fatto benissimo a livello d'attenzione, mentre stasera ci siamo comportati meglio. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tanto sul piano tecnico e abbiamo concesso qualche tiro, poi nel secondo tempo siamo cresciuti creando occasioni, avremmo potuto segnare anche prima. È stata una partita vinta nel finale grazie a una buona condizione fisica e mentale. Dobbiamo continuare a lavorare in silenzio, questa vittoria ci consolida nelle prime posizioni". 

"Dobbiamo fare un passo alla volta e pensare a lavorare. Milan e Napoli sono davanti, per noi è importante raggiungere l'obiettivo minimo, che è quello dei primi quattro posti. Per il resto è tutta una questione di convinzione. Il Napoli sta tenendo un ritmo infernale. Noi dobbiamo tenere un profilo basso perchè non abbiamo vinto niente e si decide tutto negli ultimi mesi".

Poi, sui singoli, Allegri ha speso parole per Di Maria e Paredes, oltre che per l'assistman di giornata Federico Chiesa, possibile titolare al Maradona: "Di Maria ha giocato 70 minuti a buoni livelli considerando che veniva da 15 giorni di stop, poi ha avuto i crampi, ma è normale. Paredes può diventare un giocatore importante se riesce a verticalizzare di più. Sono contento della prestazione di tutti, quando giocheremo ogni quattro giorni sarà necessario avere tutti a disposizione".

"Chiesa è fuori da un anno, il rischio che si infortuni ancora è dietro l'angolo. A Cremona è entrato bene, oggi a destra era chiuso e a sinistra ha avuto delle fiammate importanti. E' normale che ci voglia un po' di tempo per tornare in condizione".

 

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