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La Juventus all’esame del Manchester City: un bivio per la Champions e la stagione

La sfida a Guardiola, mercoledì, trova una squadra in difficoltà fisica e che manda segnali di rigetto delle idee di Motta

Torino – La Juve ha analizzato sé stessa e isolato due problemi: fisicamente ci sono giocatori spremuti, perché la sfilza degli infortuni ha impedito il dosaggio delle forze, mentre mentalmente alcuni stanno vivendo una crisi di rigetto a livello tattico. Thiago Motta vorrebbe una squadra più coraggiosa, più sfrontata. “Il Bologna ci concedeva l’uno contro uno tra i loro difensori e i nostri attaccanti, ma non ne abbiamo mai approfittato”, diceva dopo il fischiatissimo 2-2 di sabato: è solo un piccolo esempio delle cose su cui sta rimuginando. Al netto delle assenze (Douglas Luiz è vicino al rientro, Cambiaso ha una caviglia distorta ma per mercoledì potrebbe farcela), il limite della squadra lo sta individuando negli uomini che si guardano troppo alle spalle, che esitano ad avanzare la loro posizione per il timore di scoprirsi: la teoria dei pareggini ha tolto fiducia a una formazione di scarsa esperienza e poca personalità e l’insicurezza si è appropriata di diversi elementi, consigliando loro di indietreggiare per limitare i danni. È anche per questo che la Juventus subisce pochi gol e in campionato è ancora imbattuta, ma basta un calcolo elementare per notare che tre pareggi di fila danno meno punti rispetto all’incostanza di un trittico con una vittoria, un pari e una sconfitta.

“Dobbiamo essere continui per tutta la partita”

Thiago Motta lavorerà su questo aspetto e intanto porterà ad esempio una frase pronunciata sabato da Koopmeiners: “Bisogna convincerci che quello che facciamo per 20 minuti possiamo e dobbiamo farlo per 90”. Invece la Juve spesso tira il freno a mano, altre volte comincia piano e ha bisogno di uno schiaffo per svegliarsi, anche se quello che Koopmeiners ha detto in generale vale soprattutto per lui, che per lunghe fasi della partita si rende invisibile.

Con il Manchester City il match per trovare la svolta

Nel frattempo la gente fischia, comincia a far caso ai punti che mancano (nove) rispetto ai tempi di Allegri e si prepara con una certa apprensione alla sfida di mercoledì con il Manchester City, che in Champions ha gli stessi punti della Juve (8) e la medesima immediata esigenza di liberarsi dalle pastoie della mezza classifica. Guardiola ha vinto una sola delle ultime nove partite e se Thiago Motta non è ancora ufficialmente in crisi (anche perché le aspettative sono diverse), Pep lo è per certo e gli infortuni li sta pagando anche di più del giovane collega. Sarà una partita strana, allo Stadium: come faranno i giocatori a lasciar fuori la paura?

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