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La Juventus e le occasioni sprecate, 23 punti persi da situazioni di vantaggio

La statistica è impietosa, troppe volte i bianconeri non sono riusciti a portare a casa la vittoria pur trovandosi avanti nel punteggio. Ben 16 i pareggi

Ventitré punti persi da situazioni di vantaggio. Un fardello che rallenta e che rischia di compromettere la Juventus nella corsa alla Champions. La statistica dei bianconeri è impietosa: se metà di quei punti fossero stati conquistati, oggi la corsa per il quarto posto non esisterebbe proprio, anzi la squadra di Tudor sarebbe a ridosso della coppia di testa. Molto probabilmente non staremmo neanche parlando del tecnico croato, visto che il problema evidenziato è stato ereditato da Thiago Motta senza riuscire a trovare una soluzione.

Juve rimontata negli scontri diretti

L’esempio più attinente sono gli ultimi due scontri diretti, quelli con Bologna e Lazio. In entrambi i casi la Juventus è prima passata in vantaggio, riuscendo anche a gestire la partita, per poi farsi raggiungere dagli avversari. È capitato al Dall’Ara, quando alla rete di Thuram ha risposto Freuler, riservandosi anche il tempo per provare a vincere la partita, si è ripetuto contro la Lazio: dopo essere passata in vantaggio con Kolo Muani, l’espulsione di Kalulu ha compromesso tutto, fino al pareggio nei minuti di recupero. Il manifesto di una stagione complicata, con le rimonte avversarie iniziate il 6 ottobre in casa con il Cagliari e che sono proseguite incessanti fino a oggi. Concretizzatesi spesso in pareggi, visto che i bianconeri sono la squadra che ha diviso più volte la posta in palio: 16 pareggi, leader assoluta in Serie A.

Dal Cagliari al Bologna, quante volte è stata rimontata

Dopo la sfida con il Cagliari del 6 ottobre, il passaggio successivo è stato il 4-4 di San Siro, in cui a onor del vero la Juve venne prima rimontata ma poi rimontò fino al pareggio. Quindi Lecce, con il gol di Rebic anche quello nel finale, in casa con il Venezia per 2-2 e quello sempre casalingo con la Fiorentina, anche in quel caso 2-2. Si passa poi per il derby di ritorno con il Torino, a Bergamo con l’Atalanta, tutti pareggi dopo essere stata in vantaggio. A Napoli andò addirittura peggio, con i bianconeri in vantaggio con Kolo Muani poi raggiunti e superati da Lukaku. Fino al trittico di scontri diretti nell’era Tudor, con tre 1-1 nati da situazione di vantaggio: così con la Roma, attualmente l’antagonista numero uno per il quarto posto, come contro il Bologna e la Lazio. Se negli scontri diretti entra in gioco anche la qualità dell’avversario, nelle precedenti con squadre di classifica inferiore il peso specifico è enorme.

Una squadra giovane e fragile

I punti persi hanno spesso errori gravi come punto di partenza. È successo con il Cagliari, quando l’intervento scomposto e fuori tempo di Douglas Luiz provocò il rigore del pareggio, o a Lecce, quando Cambiaso, invece di gestire la palla con il cronometro dalla sua parte, perse un pallone pesantissimo in ripartenza, generando l’offensiva salentina convertita in pari da Rebic. Senza dimenticare l’ultimo episodio, l’espulsione di Kalulu, che sarà multato dal club come da protocollo interno, che ha dato spazio alla pressione laziale, convertita in gol da Vecino. La Juventus è una squadra giovane, che pecca spesso di inesperienza e di troppa fretta: a volte sarebbe bastata un po’ più di calma per cambiare le sorti di una stagione ancora in bilico tra fallimento e il raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale. La differenza la fanno proprio queste caratteristiche, se si pensa che Napoli e Inter, una volta passate in vantaggio, non hanno mai perso (ieri i partenopei sono stati raggiunti due volte dal Genoa, ndr) e la Roma ha costruito proprio sugli 1-0 la sua splendida cavalcata.

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