Questo sito contribuisce alla audience di
 

La Juventus ha riacquistato Bremer, per Tudor il colpo è in difesa

Un tempo da titolare ieri contro la Reggiana dopo 10 mesi di stop. Un mental coach lo ha aiutato a superare la crisi

TORINO — Se per molti la partita della Juventus con la Reggiana è stata poco più di un’amichevole di inizio stagione, per Gleison Bremer è stata una rinascita. Un capitolo chiuso, forse il più doloroso della sua carriera, e una nuova avventura al centro della difesa: 304 giorni dopo la serata di Lipsia, in cui si è rotto il crociato del ginocchio sinistro in seguito a uno scontro di gioco con Openda, è tornato titolare nella difesa della Juventus. Sono stati 45’ liberatori nel 2-2 contro la squadra di Dionigi (a segno Conceiçao e Vlahovic), molto più di un semplice ritorno: i bianconeri hanno virtualmente piazzato uno dei colpi di questo mercato, recuperando uno dei migliori difensori di tutta la serie A. Ci vorrà tempo, naturalmente, per ritrovare la miglior condizione, il ritmo partita. Eppure, già al suo esordio, ha dimostrato di essere un punto di riferimento imprescindibile, specialmente in un reparto che, già nella passata stagione, ha dimostrato di dipendere da lui più che dai compagni di squadra.

La carriera di Bremer

L’arrivo di Tudor sulla panchina della Juventus, transizione a cui Bremer non ha preso parte per via dell’infortunio, potrebbe essere una spinta ulteriore al suo pieno recupero: nei suoi sette campionati giocati in Italia, solo con Motta si è cimentato con la difesa a quattro. Lanciato titolare da Mazzarri nel Torino proprio in un derby contro quella che sarebbe diventata la sua squadra, è definitivamente sbocciato con Allegri al centro del muro a tre, modificando il suo gioco e migliorando anche nella fase di impostazione. Quest’anno con Tudor sarà centrale e riferimento, l’unico punto fermo di una squadra che deve ripartire proprio dalle poche certezze per costruirne di nuove.

Bremer e l’aiuto di un mental coach

L’infortunio l’ha temprato, gli ha insegnato come superare le difficoltà grazie anche all’aiuto di un mental coach, che l’ha accompagnato prima nella sua nuova avventura in bianconero, quindi nel percorso più complicato della sua carriera. Un passaggio necessario dopo i primi giorni in seguito all’intervento, un calvario: tornato in Brasile insieme alla moglie, ha dovuto imparare a farsi aiutare, a non essere autosufficiente. Un passo indietro complicato da assimilare, specialmente per chi, in campo, è abituato al contrario.

Bremer: “Sono stati mesi complicati”

Anche ieri, nell’amichevole alla Continassa, ha dovuto mettere mano agli scivoloni dei compagni, dimostrando di essere pronto: dopo l’emozione iniziale, ha cambiato letteralmente marcia quando ha visto che il ginocchio rispondeva alla grande. Ha chiuso, ha impostato, ha aiutato i compagni. Soprattutto è tornato a giocare, 10 mesi dopo quell’urlo straziante: «Sono stati mesi complicati, non riuscivo a fare niente da solo», ha spiegato negli ultimi mesi di convalescenza, quando il traguardo si avvicinava e la voglia di giocare rendeva gli ultimi passi ancora più complicati. Da ieri la Juventus ha un nuovo acquisto.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Aubameyang's return like a box of chocolates - De Zerbi

Dom Ago 3 , 2025
The Marseille coach explains his delight at Pierre-Emerick Aubameyang's return

Da leggere

P